Afficher le menu
Information and comments (0)

Info:
Unfortunately no additional information has been added for this RP.

[GdR] Attacco a Modena - Maggio 1457 - Armate milanesi

Ludothebest
Ludo era seduto su un ceppo. Era Marzo, e si era arruolato nell'esercito di Milano.
Fin dai primi tempi si allenava duramente, nell'attesa che un giorno sarebbe arrivato il momento di combattere.

Ludo era ad allenarsi in mezzo all'accampamento, assieme agli altri soldati. Era maggio, il sole batteva forte, i soldati maneggiavano le spade.
Ogni tanto qualche soldato veniva portato dai medici dell'accampamento per via di alcune piccole ferite durante l'allenamento.
Il duro allenamento era stato ripagato. Ora i soldati di Milano erano pronti a combattere.

Combattere per le loro famiglie, i loro amici. Quei giorni sarebbro passati alla storia, e Ludo li avrebbe ricordati per sempre.
Si riposò un attimo, si distese al sole vicino alla sua tenda.
Sentiva la brezza del vento estivo, quel vento che annunciava l'arrivo dell'estate.
Per i soldati quel vento significava l'arrivo di una guerra.
Gli eserciti modenesi erano sparsi e non si sapeva quasi nulla, ma i soldati non avevano paura. Non mostravano timore nei loro occhi.
Il campo di battaglia era prossimo.

La stessa sera I soldati si trovarono davanti a un fuoco, dove mangiarono allegramente. Ludo stava fuori dal gruppo e continuava ad allenarsi
Braken
I fuochi dell'accampamento lanciavano bagliori nella notte di primavera mentre Braken osservava con attenzione le sagome dei soldati intenti a consumare il loro pasto. L'atmosfera era allegra e anche se si avvertiva una certa tensione le speranze e le aspettative di quegli uomini e di quelle donne sembravano essere maggiori dei timori.
Era ovvio. La guerra era iniziata solo nelle parole. Quando a queste avrebbero fatto seguito i fatti tutto sarebbe cambiato, lo sapeva bene.

Braken si trovava da quelle parti... per caso! Aveva lasciato da tempo l'esercito di Milano per fondare la sua compagnia di ventura e appena venuto a conoscenza di quei venti di guerra si era precipitato a controllare la situazione.
E si, la guerra c'era davvero.
E si, tutti avrebbero parlato all'infinito di quella guerra.
Ma qualcuno avrebbe anche dovuto combatterla.


Poi vide un giovane soldato che se ne stava in disparte ad addestrarsi nell'uso della spada.
Grande impegno e vigore. Una buona tecnica nell'uso dell'arma. Nessuna esperienza....
Braken sorrise e si alzò prendendo la propria spada.
"Buona idea" - disse a bassa voce - "andiamo a sgranchirci un poco" e si diresse silenziosamente verso Ludo.
Giovinco
Giovinco come tutti i soldati milanesi era nel campo di addestramento--- era ansioso ma allo stesso tempo nervoso era la prima volta che partecipava ad una guerra-- pensava se sarebbe ritornato a casa-- pensava se avrebbe riabbracciato i suoi amici le persone a lui care.. pensava chi sarebbe uscito vincitore da questo conflitto tante domande affliggevano il giovane soldato---
Il duro addestramento lo aveva sfinito si prese una breve pausa era molto giu di tono allora gli vennero in mente tutti quei sacrifici.. tutte quelle rinunce che aveva fatto x diventare un soldato.. ha come era orgoglioso di servire e morire x Milano
Convinto piu di prima giovinco riprese ad allenarsi duramente sotto la guida di Spartano che guardava conpiaciuto...
Tutto ad un tratto a sorpresa arrivo una vecchia conoscenza di Milano.. giovinco lo guardo e pensava che era qualcuno che aveva gia visto prima ma nn ricordò dove .. alcuni soldati gridarono e Braken e Braken... Giovinco resto spiazzato il grande ex comandante della famosa Gemina Obscura era venuto a fare visita hai soldati la sua presenza influenzo positivamente i soldati che si allenarono cn piu intensita..
[/i]
Arabell
Quanti messaggeri...quante voci sentiva Arabell circolare tra i soldati...l'ultima aveva portato alcuni di loro a farle domande e chieder notizie sulla nuova duchessa di Modena sperando che, trattandosi di sua sorella, ella avesse notizie più attendibili su come si fosse svolto l'assalto al castello, per poi andarsene delusi alla secca risposta: quel che sapete è quel che è. Ma almeno quest'ultima novità regalava un piccolo sorrisetto sulle labbra di Arabell..ormai ci ha preso gusto ad assaltare i castelli..basta che nella foga nn si sbagli ed attacchi quello della nostra famiglia..ho appena finito di sistemare le mie stanze...
Molti passavano il tempo allenandosi, altri invece cucinavano o sistemavano le armi.
Anche lei si dava da fare, prima una cosa, poi l'altra..ma da qualche giorno compiva ogni gesto in maniera automatica. La sua mente vagava oltre. Una miriade di pensieri, semplici, complessi, brutti, se si poteva anche peggio di brutti, le affolavvano la mente; Ovviamente la parola che più le risuonava in testa era guerra. Una parola che portava ad un altro semplice e definitivo pensiero: nulla più sarà come è stato. Alcune amicizie si sfalderanno, altre nasceranno, famiglie che si perderanno..
La guerra è questo e nulla più...si disse per l'ennesima volta a voce alta...ho deciso di esser soldato, ho deciso di combattere, di difendere, di attaccare e conquistare...ma vi è davvero onore in questo?...forse si, forse no, quando sarà il momento solo le mie azioni, compiute con umiltà, forza, coraggio, compassione e convinzione, mi sapranno dare una risposta..
Ora è inutile..basta..meglio se mi concentro su quel che faccio..anche perchè mi sà che nel minestrone il sale l'ho già messo 3 o 4 volte..uff...
Spartano8
Spartano stava osservando Giovinco allenarsi...

"Certo che l'impegno non gli manca..peccato per la tecnica e la forza..,credo che dovrò parlare col Capitano"
pensò fra se e se.

Si avvicinò ad Arabell che stava cucinando per la truppa..si,era un soldato,ma anche un'ottima cuoca,Spartano assaggiò il minestrone direttamente col mestolo.


"PUAAHH.EHI!!!!Quanto sale ci hai messo?"
imprecò verso la compagna d'armi,mostrando una faccia disgustata ed asciungandosi con la manica la bocca

"Senti,dimmi una cosa?Hai visto Giovinco allenarsi?Che dici..devo parlare col Capitano?"


"Intanto direi che per quanto riguarda il sale,è doveroso,visto che in guerra se ne perderanno molti"
rispose stizzita Arabell,voltandosi dall'altra parte..eh si..era permalosa..anche Braken lo sapeva.
La "soldatessa" da subito aveva mostrato il suo caratterino.
L'ex sergente era stata la prima vittima della sua ira,ed ora se ne stava a distanza,guardando divertito la scena.

"Su Arabell,passaci sopra..dimmi cosa ne pensi del soldato..io sono perplesso,non credo che sia in grado di affrontare la battaglia,non vorrei che sia un peso,mi spiace perche è volenteroso,ma mandarlo incontro a morte sicura,credo che sia inutile per lui e per noi!!!"

"Beh in effetti la vedo come te..parla col Capitano,ma ricordati di non scavalcare Cosy e Gian,altrimenti sai già che ti aspettano le latrine!!!

"Si,hai fatto bene a ricordarmelo..grazie..li vado a cercare."


Spartano chiese udienza ai superiori,ed ottenuto il loro benestare,si diresse verso Giovinco,
Alla fine era stato lui a seguirlo giorno per giorno nell'addestramento.


"Soldato,non sto per darti una bella notizia..ho visto come ti alleni,l'impegno che ci metti,ma non è sufficiente per andare in battaglia,non sei pronto..è meglio per tutti se torni a casa,ma non ti abbattere..."

Il soldato non rispose e se ne andò deluso;poco dopo Spartano seppe che Giovinco si era dimesso dall'esercito...
_________________
Amsterdam707

La caserma

Gli acquartieramenti di Milano erano insolitamente silenziosi.

Non che fossero deserti, questo no, reclute e sergenti non smettevano di addestrarsi, i veterani rimasti si allenavano tra loro o guardavano i novellini, chi rinfrescandosi nella grande fontana, chi appoggiato alla propria arma.

Le scuderie brulicavano di carpentieri: ora che i cavalli erano fuori,era il momento giusto per le manutenzioni.

Amsterdam, assente da un po', varcò il portone familiare e si sentì a casa. Una casa forse a volte inospitale, ma come tutte le case dove si viene accolti sempre pronta ad aprire le sue porte a chi torna.

Una casa, soprattutto, dove aveva incontrato gente di valore. I suoi commilitoni, i suoi amici, i suoi fratelli. Gli balenarono per la mente le bevute in taverna quando era passato nei varigradi, le follie di questo o quel commilitone, i tic e le manie di ognuno.

Si ricordò di chi era uscito dall'Esercito, e la tristezza si affacciò ai suoi occhi fissi sulla parete che riportava le armi dei comandanti dei passati Eserciti: lì sul muro di fondo del cortile di allenamento la rosa e la spada incrociate ricordavano tempi indimenticabili, ricordavano patti di sangue, ricordavano avventure sognate e a volte messe in pratica, storie di grandezza, storie di gloria.

Si riscosse dal sogno ad occhi aperti, salutando col pensiero ognuno dei suoi amici e augurando loro:

"Fatevi onore"

_________________
Randydts
Randydts era seduto per terra e guardava i suoi compagni, chi cucinava, chi si allenava e chi parlava tranquillamente tra di loro...

"La quiete prima della tempesta." disse tra sé e sé.

Entrare nell'esercito era la cosa più bella e importante che avesse mai fatto nella sua vita, certo avrebbe anche potuto morire ma a lui non interessava, sentiva di sentirsi parte di qualcosa di grande, di qualcosa che avrebbe smosso le acque in tutti i Regni Italici.

Randy decise che era tempo di tornare ad allenarsi, non voleva farsi trovare impreparato quando sarebbe stato il momento di agire, prese la spada e cominciò a fendere l'aria...
Ludothebest
Ludo, dopo l'allenamento con Braken, si riunì al fuoco assieme allo stesso Braken.

"Soldati,Modena è caduta!" Furono le notizie del messagero.
Un urlo che squarciò il cielo si levò dal battaglione.
Ludo come tutti gli altri soldati sapeva che era solo l'inizio.
Molti soldati festeggiavano, bevevano birra, e anche Ludo si lasciò andare.
Il crepuscolo stava per finire, presto sarebbe stata notte.
Ludo ricevette dei messaggi, era il suo mezzo di informazione quando era lontano da casa.
"Leggi cosa succedde a Milano? Temi che qualcuno possa fermarci?"
La sagoma di Braken si stagliava nell'ombra
"Hai sentito ch.."
"Prima che tu possa dre qualcosa, quando io assaltai molti mi davano addosso, altri mi acclamavano come un re. Imparai molte cose d quella esperienza. Tu devi pensare a qullo che fai qua, non quello che i dottori di pace fanno a Milano"
Detto questo fece per andarsene, e prima che Ludo potesse salutarlo era già scomparso.
Ripensò tutta la notte a quelle parole.

Era piena notte. Ludo era ad allenarsi, l'ennesma volta.
Braken
Un movimento appena percettibile tra i cespugli. Braken aveva avuto la sensazione che qualcosa, o qualcuno li stesse osservando. Così aveva lasciato Ludo e facendo ben attenzione a non farsi notare si era avvicinato a quei cespugli.
Incontrati altri due soldati gli aveva fatto segno di tacere e di seguirlo.
L'uomo era lì. Vestito come un contadino osservava, visibilmente preoccupato l'accampamento.
-"Una spia?" - sussurrò uno dei soldati.
-"Non credo" - rispose Braken -"Solo un coniglio spaventato. E non mi sembra nemmeno il tipo capace di tenere in mano una spada".
-"Allora cosa facciamo? Torniamo all'accampamento?"
-"Non possiamo. Ha visto troppo. Spiacente per lui ma questo è il posto sbagliato al momento sbagliato"-.
-"Ma forse non è nemmeno armato...." - obbiettò il giovane soldato esitando.
Braken lo fissò duramente negli occhi e disse:
-"Questa è la guerra. Pensavi fosse diversa? Ora sai che ti sbagliavi."
See the RP information
Copyright © JDWorks, Corbeaunoir & Elissa Ka | Update notes | Support us | 2008 - 2024
Special thanks to our amazing translators : Dunpeal (EN, PT), Eriti (IT), Azureus (FI)