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[Gdr chiuso] Dal tramonto all'alba.

Pierluigi68
Il tramonto del sole sul lago è uno di quegli spettacoli che non riesce mai a stancarmi, non importa quante volte lo si veda.
Stavolta però ho altro da fare, chissa che diranno le malelingue di Como, in effetti i termini classici ci sono tutti, la fidanzata è via, il luogo è un posto dove praticamente io solo posso far decidere chi entrare, e l'incontro avviene con il buio.

Apro la locanda dei matti con le chiavi che mi ha lasciato la Mary la taverniera, prima di recarsi in ritiro spirituale, entro e preparo.
Accendo una candela sul candeliere posto sul tavolo e pongo un paio di bottiglie sul tavolo.
La bottiglia accanto al mio posto è piena d'acqua, anche di notte il caldo è soffocante e vorrò bere tanto.
Dopo alcuni minuti sento bussare alla porta, apro e saluto il mio interlocutore:
"Benvenuto a Como, Tergesteo, scusami per l'orario, ma oggi ho lavorato nella mia panetteria e mi sono liberato poco fa.
Avevamo un discorso da finire noi due, da quando ci incontrammo a Milano.
Tanta acqua è passata sotto i ponti, ma io non ho dimenticato e nemmeno tu vedo.
Bene, eccoci qua, siediti pure e serviti, fino a domani mattina qui non ci dovrebbe disturbare nessuno.
A te la parola, carissimo nemico."
_________________
Tergesteo
solitamente scrivo in terza persona ma ... ecclettismo ci vuole.!!


Scosto la porta della "Locanda dei Matti", aperta nonostante l'assenza della taverniera.
Ma l'appuntamento è qua.
Fissato in una concitata notte a Milano e materializzatosi 5 mesi dopo.
Cinque mesi per fare un solo tratto di strada , la distanza tra Milano e Como.
La locanda è buia se si esclude un incerto guizzare di alcune candele.
Su di un tavolo in fondo alla stanza , una persona seduta.


Il silenzio rotto da una voce:

""Benvenuto a Como, Tergesteo, scusami per l'orario, ma oggi ho lavorato nella mia panetteria e mi sono liberato poco fa.
Avevamo un discorso da finire noi due, da quando ci incontrammo a Milano.
Tanta acqua è passata sotto i ponti, ma io non ho dimenticato e nemmeno tu vedo.
Bene, eccoci qua, siediti pure e serviti, fino a domani mattina qui non ci dovrebbe disturbare nessuno.
A te la parola, carissimo nemico."


Avanzo nella sala, incerto,nel buio.
Raggiungo il tavolo,scosto la sedia e fisso l'interlocutore.

"Grazie Visconte ... anzi grazie Pier."

Mi abbandono leggermente allo schienale della sedia ,come se la distanza permettesse di darmi un quadro più chiaro.
"In effetti hai ragione ... una promessa è una promessa.
E promisi di venire a Como prima o poi.
Mi spiace per il lungo tempo che t'ho fatto attendere ma ... ecco diciamo che gli eventi mi hanno portato ad assentarmi dal Ducato"


"E' passato molto tempo e parecchie cose sono accadute però noto che alla fin fine quelle notti a Milano sono rimaste parecchio impresse nella mente di tutti."


Mi spingo in avanti sulla sedia,appoggio i gomiti al tavolo.
Pessima usanza plebea - ne convengo - e tanto più davanti ad un nobile.
La distanza però si riduce.

"Tuttavia non è l'unica cosa che faccio fatica a dimenticare.
Perciò perdonerai se non mi rammento parola per parola quella sera in taverna benchè l'argomento mi sia chiaro ed ovviamente era il famoso assalto ...
Ho la sensazione - magari sbagliata sia chiaro - che tu voglia chiedermi qualcosa. E parimenti che ti sia chiesta.
Ma forse il mio intuito sbaglia..."


Un momento di silenzio.

"Chiedi dunque ...ma non prima che ti riprenda su un punto.
Tu mi chiami nemico e certo ai tuoi occhi lo sono.
Ma per me - che sono una strana bestia - è diverso.
Curiosamente non ho nemici.
Ho avversari, contendenti, antagonisti ... ma mai nemici.
Nella mia testa il nemico - il buon nemico - ha un'accezione così eterea che ne ebbi realmente uno solo.
Ma che ora non c'è più ...

Chiedi dunque , se ne hai desiderio. La notte è lunga, ma l'argomento vasto."


E mi misi ad attendere la domanda.
Incuriosito certo, forse vagamente inquieto.
Pierluigi68
Pierluigi riempii d'acqua il suo bicchiere e sorrise :
"In effetti è giusto ciò che dici Terge.
Sai, ti sembrerà strano, ma ti stimo parecchio, per molti versi ti considero piu' un amico che un avversario.
Dici di essere un folle, ma io questa follia onestamente non la vedo, o se vuoi ne vedo molta meno che in altri comportamenti di altre persone"
"Me compreso a volte" Pierluigi fini così la frase, a voce piu' bassa.
"Comunque siamo qui per parlare di tante cose e credo sia giusto cominci io con la prima domanda.
E la domanda iniziale è molto semplice: a distanza di diversi mesi, credi sia servito l'attacco al castello?"
Pierluigi poi bevette un sorso d'acqua.
_________________
Tergesteo
resto in prima ... mi affascina sta cosa


Rido.
"Beh mi pare ovvio che tu non veda in me che solo un poca di stranezza ... credi che l'orbo veda la cecità del cieco?"

Appoggiò le mani sul tavolo,tamburello le dita.
Rifletto un poco.

"Mi chiedi se l'assalto sia servito ... potremmo con questa sola domanda riempire giornate intere ..ma immagino tu voglia una risposta secca.
La risposta è no."


Un momento di silenzio.


"Aspetta ora ... è giusto che ti speghi il perchè della mia risposta.
Servire è una parola difficile.
Sibillina direi.
Significa sia "essere utile" che "essere a servizio" .. e sono due cose diverse.
E se ragionassi solo da Porcello mannaro mi contraddirei : ragionando da Porcello Mannaro ti direi tranquillamente sì, è servito.
E' servito a mettere in luce tutta una serie di contraddizioni e problematiche in seno al Ducato e parimenti ha permesso a noi Porcelli di capire quanto amassimo il Ducato o quanto ne fossimo al servizio , se più ti piace.
Quello che voi chiamate tradimento è stato in realtà un momento cardinale delle nostre vite e lo abbiamo fatto solo per un purissimo gesto di amore nei confronti del Ducato : solo animati da quel sentimento infatti abbiamo fatto in modo di mettere da parte il pensiero di quanto ci sarebbe occorso,dopo."


Faccio ancora silenzio e riprendo.
"Ma se ragiono da cittadino qualunque : ti dico che quel gesto fu inutile.
E lo sai perchè? Perchè non fu compreso fino in fondo anzi per nulla ...ma strumentalizzato a piacere.
Tutto qua.
Non è servito nella misura in cui non è stato compreso nè condiviso.
Se i nostri interlocutori non sono disposti ad ammetterne la portata ... che senso ha avuto? Nullo!


In una sola frase : abbiamo indicato la Luna , avete guardato il dito e se possibile sarebbe vostro desiderio staccarcelo.
Tutto qua."


Sorrido.


"E ora ti rimbalzo la domanda : quel gesto ha cambiato qualcosa nel modo di pensare dei partiti diciamo tradizionali o averlo bollato come "un gesto di tradimento di un gruppo eversivo" vi ha impedito di riflettere sul modo di fare politica o di gestire la cosa pubblica, mettendovi l'anima in pace ?
Pierluigi68
Pierluigi sorrise e parlò :
"La maggiore cosa che ha sortito il vostro assalto è stata un offensiva della paura.
Paura perché nessuno osava fidarsi piu' di nessuno e come sempre accade in questi casi, sono state fatti leggi ed altro per impedire di nuovo questa situazione a qualunque costo.
Ovviamente la stragrande maggioranza delle cose fatte sono più ridicole che altro e causeranno solo dei gran danni.
Per quanto riguarda il modo di gestire, mi sembra che tu non abbia capito la cosa più semplice, ossia che non ci sono molti modi di gestirla, si può farlo bene o meno bene, prendendosi certi rischi oppure no, dipende da diverse cose.
Sulla politica, che debbo dirti?
Chi è falso e bugiardo, resta tale, anzi con questi avvenimenti si rafforza pure.
Non vi ho mai considerato un gruppo eversivo se è per questo, solo una manica di stupidi, che nasconde la loro noia dietro al patriottismo e ad un generico "desiderio di cambiare" più o meno come un alcoolizzato cerca di affogare i suoi problemi nella birra e mentre è ubriaco tira fuori frasi ad effetto, magari belle ma di nessuna utilità pratica, vedi il dito, che non puntava la luna, ma il niente."
Poi Pierluigi fece uno ghigno e con un sorriso strano aggiunse :
"Ma queste cose sono sicuro le capirai benissimo da solo, se non è poi già accaduto."
_________________
Tergesteo
Rido.
Di gusto.

Ora la discussione aveva perso la patina della cordialità.

"Era ora Pier ... mi sembrava di aver uno sconosciuto davanti ... ora ti riconosco ... ne sono contento."

Incrocio le mani dietro la testa.
E rido


"Non essere sempre così freddo Pier ... se riesci a non esserlo beninteso.

E' la passione che governa il mondo , non la logica.

Passione per l'azione,passione per gli affetti e ovviamente - e credo questo tu lo intenda - passione per il potere.
Quindi le mie parole e certamente anche le mie azioni saranno inutili certo da un punto di vista pratico ... o meglio dal tuo punto di vista pratico.
Io ho parlato di gesto d'amore verso il Ducato, non di mero tornaconto.
Guai a parlare solo di numeri e di ducati : cosa diventeremmo? Degli usurai? Dei contabili?

Riguardo al resto .. credo tu mi abbia risposto.
Non avete voluto o potuto capire quel gesto ... ma tant'è ..lo dici tu stesso..noi siamo gli stupidi, voi di certo i savii.
Tanto savii che benedico la mia follia.


Nascondere la noia ... mi pare una spiegazione semplicistica e ingenerosa che offende la mia e la tua intelligenza, non ti pare?

Ma già che citi il nostro patriottismo di facciata...
Dimmi qual'è la tua idea di patriottisimo? Un patriottismo molto ... come dire ... internazionalista a quanto mi hanno riferito ... molto internazionalista!"


Attendo la risposta.
Quella che vorrei sentire non arriverà mai, è ovvio.
Ma io la verità la so...lui vorrà ammetterla?


Ancora guardo distratto il soffitto ... non è ancora tempo.
Pierluigi68
Pierluigi voleva versarsi un'altro sorso d'acqua, ma si limitò a passare sulla fronte il dorso della mano.
Risposte pacato a Tergesteo :
"Quante domande che mi fai tutte assieme.
Facciamo che per prima rispondo all'ultima, la mia idea di patriottismo è quella di un ducato milanese ricco e rispettato.
Ma la mia idea di rispetto è quella di essere un ducato amico o quantomeno non nemico di tutti gli altri, con rapporti amichevoli o almeno cordiali.
Un ducato che è un buon amico ma può trasformarsi in un pericoloso nemico se qualcuno tentasse di calpestare la libertà altrui.
Un ducato del genere non avrebbe difficoltà a fare patti economici o politici con altri stati, e magari un giorno potrebbe esserci una grande coalizione dei popoli di lingua italiana dello sring.
Dico un giorno perché non credo che i tempi siano maturi e cercarre di imporre le cose è quasi sempre il modo più efficace di farle fallire.
Mi sembra che tu abbia detto che fai le cose con passione Terge, ma la passione vive dell'oggi, la logica pensa anche se non sopratutto al domani ed alla fine batte sempre la passione.
Quali erano poi le altre domande?"
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Tergesteo
Sorrido.
Ma sono sincero la discussione mi aggrada, per quanto non si ancora entrata del tutto nel vivo
.
“Visconte … la notte ancora deve passare. Non c'è fretta... non è un interrogatorio ...forse più una partita a scacchi ,non trovi?”

Resto un momento in silenzio.
E' passato parecchio tempo e temo di sbagliare la citazione.
Ma tant'è … se non è un interrogatorio non è nemmeno una lezione col precettore …


“Mi fai sovvenire una frase latina … perdonami se la citazione fosse sbagliata.
Suonava press'apoco così ..Is eum differendo pugnam ab impetu fregit, mox inventa occasione vicit...
Tu conosci la storia meglio di me .. quindi ti lascio indovinare di chi si tratta ...”


Sorrido

“Spero solo di non essere l'Annibale della situazione ...”

“Mi pare – correggimi se sbaglio – che siamo alla contrapposizione di due modi differenti di vedere le cose : la mia stupida passionalità da una parte , la tua fredda logica dall'altra.
Mi sta bene.
Accetto pure che la passione soccomba .. in fin dei conti è nella sua natura , tuttavia ..”


Mi passo la mano sul mento.
Il contatto con la barba ispida mi aiuta a ragionare
.

“...tuttavia una cosa mi chiedo.
E sarò schietto, ti avviso..
Dicevo …. una cosa mi chiedo : l'atto dei porcelli è stato certo più sentimentale che logico … e mi pare che la condanna sia unanime nei nostri confronti …benchè … nessuno ci ha rimesso le penne...


Ma viceversa mi sovviene si siano compiuti atti molto logici – in virtù della perorazione del patriottismo interducale che mi hai esposto – ma forse poco utili nei confronti del Ducato : mi riferisco al tuo supporto strategico recato a Modena durante il conflitto …

Alla fine entrambi hanno nuociuto ai governi che erano in carica in quel momento non ti pare … però … caso strano … se ne cita sempre solo uno.

Curioso no?
E allora mi chiedo : se questi sono i risultati , se questa è “logica” … è la via migliore da perseguire?”


Incrocio le mani dietro la testa.
E attendo.
Siamo qui per parlare.
Facciamolo senza reticenze.
Pierluigi68
Pierluigi ridacchiò :
"Terge, Terge.
Questa domanda mi dice che tu hai un concetto della guerra molto romantico ed astratto.
La cosa suona molto bene nei canzoni di gesta e nei proclami, molto meno nella realtà.
Eppure la realtà tu stesso hai visto com'è, mi spiego, quando avete deciso di assaltare il castello, avete cercato ovunque informazioni, spiegazioni, trucchi e li avete trovati, non erano in meandri oscuri.
Nel periodo in cui siete stati al potere, anche se aiutati da personaggi che reputo molto peggiori di voi, sapevate quello che dovevate fare.
Questo cosa vuol dire?
Che la conoscenza non è una cosa introvabile o riservata solo ai sommi, ma è molto piu' semplice da ottenere di quanto si creda."
Pierluigi poi con tono scherzoso aggiunse :
"A proposito carino il soprannome che mi ha dato il vostro becchino, quando lo rivedi, digli che mi può chiamare così tutte le volte che vuole."
Poi si versò un'altro bicchiere d'acqua, lo alzò in alto esclamando :
"Alla tua salute becchino malefico!"
e bevve.
Mentre il bicchiere veniva posato, la voce riprese :
"Questo per dirti che tutto il mio presupposto "supporto strategico" è più una bella scusa altrui di comodo per giustificare ben altre colpe.
Aggiungo poi quello che ho sempre ripetuto, durante la guerra mi è stato detto a turno, prima che non capivo niente della guerra, poi che davo informazioni sbagliate, infine che ho dato supporto strategico ai modenesi e che sono stato una causa, anzi, LA causa dell'andamento negativo della guerra.
Mi puoi spiegare, con parole tue, cosa avrei potuto far fare o suggerire, ai modenesi?
Traduci il concetto di supporto strategico in concetti reali."
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Tergesteo
Ma si facciamoci una bella risata.

"Certo sono un romanticone ... cosa vuoi farci!!"

"Sulla guerra astratta ... ma certo ... io infatti la combattevo da casa, mica sul campo ... combattimento a distanza... ahahahah che diavoleria!! Se mi sente padre Licio bene che vada mi scomunica ... sistemi di guerra remota ahahah "

"Ah dimenticavo .. alla tua salute Plue, vecchio birbante ovunque tu sia..."


Alzo il bicchiere alla salute del becchino.
Mi tocca brindare con acqua.

"Anzi Buona Morte! Ripeti con me Pier! Buona morte!"

Poso sul tavolo il bicchiere.

"Sai .. io sono uno che parla tanto, ma so anche ascoltare, e leggere.
Non me la bevo la storiella di Scila, che chiacchieravate amabilmente di tattiche.
Ti vedo meglio accanto a Marcolando a dirgli: fai questo fai quello, tanto per far fare la figura dei polli a quelli di Agorà che hanno voluto la guerra, magari sperando di arrostire qualche pingue porcello...


Ho letto la tua intervista, la tua abituale pacatezza mi è sembrata vacillare.
Ad un occhio esperto di follie come il mio sei apparso un poco fissato.
Agorà di qua Agorà di là, come se solo loro avessero il potere di decidere le sorti di tutto.
Ecco, così ti vedo, prendere un Ducato indifeso come Modena e usare le tue conoscenze, che mi permetterai di dirlo, non sono poche, per renderlo un Ducato ben difeso.
Qualora così non fosse perdonami, un semplice scambio di vedute mica è supporto strategico..


Però … di quando in quando a quelle innocenti riunioni era presente pure mio padre...
Ed è un generale di Venezia , pensa un po'...
Sono concetti abbastanza reali, per te?”


“Ma ora che ci penso....ma stai male che bevi solo acqua? Hai problemi al fegato?”

Rimugino
Sarà per questo che è così … serio?
Pierluigi68
Pierluigi sorrise spontaneamente.
"E' giusto, buona morte Plue!"
Poi continuò :
"Che vuoi Terge, mi sa che stò invecchiando, da ormai tantissimo tempo non bevo più birra e ritieniti fortunato che non ti tengo qui tutta la notte ad annoiarti con vecchi e barbosi racconti.
Uno però te lo cocchi lo stesso, mi sposai qui, con la mia povera moglie, il secondo matrimonio celebrato a Como, dal diacono Ralph.
Il resto delle mie malefatte per stavolta te lo risparmio, comunque ti debbo ancora una volta disilludere.
Vedi, le mie conoscenze, per quanto vaste possano essere, non potevano certo fare un miracolo e gli strateghi seri non contano mai sulla fortuna.
Anche questo è molto romantico, arriva il grande stratega da fuori che prende i pivellini e li trasforma in combattenti.
Suona molto bene in un racconto per dame sognanti, ma anche questo è poco reale.
Pensaci un solo istante, se tu vedessi arrivare a Fornovo un esercito di uno stato con cui sei in guerra, che faresti?
Immagino ti armeresti, andresti sulle mura, cercheresti di avvisare piu' gente possibile per aiutarti e certamente non usciresti dalla città sapendo che andresti a morte sicura.
Da solo non potresti certo tenere le mura, ma se gran parte della città ti aiuta, la città diventa durissima da prendere.
La realtà Terge è che troppo spesso si dimenticano le persone quasi anonime, quelle che si sentono poco ma che quando c'è da fare, danno tutto loro stessi fino all'inverosimile.
Io questa lezione l'ho imparata a Siena, altri non l'hanno ancora capita mi sa.
Per quanto riguarda tuo padre, sai che non lo sapevo che tu fossi il figlio di Marco?
Non so cosa ti abbia detto di me, ma lascia che ti dica di lui.
Prima non lo stimavo molto, in quanto non mi era piaciuto quello che aveva fatto a Siena, poi Scila me l'ha presentato.
Tuo padre è schifosamente in gamba, quando parlava di tattica era un piacere ascoltarlo, io ho saputo solo alcune delle sue intuizioni immagino, ma quelle di cui ho saputo alla fine si sono rivelate se non giuste, almeno molto vicine a ciò che è poi accaduto.
Aggiungo una cosa, ma che resti fra noi due, Scila mi ha insegnato un mucchio di cose sulla gestione di un esercito, ma la cosa mi ricordo meglio è uno sporco ed efficace truccazzo di guerra.
Sai chi me l'ha insegnato?
Tuo padre."
_________________
Tergesteo
Sorrido.

“Mi fa piacere che tu abbia questa stima di Marco Barbarigo.
In effetti non ti nego che mi ha insegnato parecchie cose.

Sai, sa essere di una dolcezza e di una affettuosità infinita con le sue nipoti, e ugualmente spietato con i nemici.
Non esita se il caso lo richiede a mettere da parte qualunque scrupolo.

Lo consideravo un po' cinico – non te lo nascondo – in seguito ai fatti di Siena.
Immaginai che per lui fu una scelta sofferta e quindi in casato decidemmo di stargli vicino, qualunque cosa fosse successa.


E per quanto non avrò mai le sue capacità di condottiero, in qualcosa vedo che gli somiglio.
Più di quanto io stesso non voglia ammettere.
"

Tamburello le dita sul tavolo.

"Ora però voglio annoiarti io con una storiella.
Ma sarò breve , giacchè l'alba è sempre più vicina.
E' forse un po' romantica perchè parla vagamente d'amore ma … purtroppo come avrai compreso indugio in questo genere di cose.

Allora, quando assaltammo Modena, tra il serio e il faceto, chiesi di essere nominato giudice.
Il giudice ha il controllo della vita dei cittadini più del duca, immagino che sarai d'accordo.

Beh, una donna lungimirante mi disse che non era il caso e che me ne sarei pentito.
Ella era convinta che avrei potuto eccedere in azioni di cui mi sarei pentito.

Ironia della sorte .. quella donna morì proprio per mano di quelle azioni dalle quali voleva proteggermi.
E morì impiccata da un giudice di Modena, mentre qualcuno in patria pure gongolava.

E fu con me fino all'ultimo, sai.
La vidi allontanarsi e poi la ritrovai cadavere.
Non ti nascondo che fino all'ultimo invocai a quell'infame giudice modenese la stessa sorte.
Ma non mi accontentarono.

Uccisero lei e non me.
Io amavo quella donna , sono sincero.

Quindi di trucchetti sporchi e infamate ho fatto piena esperienza.


E certo sospettare che qualche compatriota fosse in combutta con quella gente … ecco si chiama tradimento, nel mio vocabolario”

Resto un momento in silenzio

“Ma d'altronde .. hai ragione … come può un uomo fare di un branco di pecore una masnada di leoni?
E soprattutto a discapito della propria gente?
Sacrificando quelli che bene o male sono i suoi compatrioti?
Non è possibile , certamente.
Impossibile."


Mi verso un poco d'acqua nel bicchiere.


“Ma in fondo stiamo parlo di supposizioni no? Qualche chiacchiera magari priva di fondamento per far trascorrere una serata afosa … caldo stasera non ti pare?”

Butto giù l'acqua tutta d'un fiato.
Serata afosa.
Pierluigi68
Pierluigi rispose calmo :
"Terge, ti dirò una cosa molto semplice e che ti servirà qualora mai dovessi decidere di seguire le orme di tuo padre.
In guerra il morale stà al materiale come tre sta ad uno.
Una singola persona non può trasformare le pecore in leoni, ma se quello che credevi uno stolto indifeso si sente minacciato, si sente trattato come un agnello sacrificale, allora vedrai la stessa persona combattere fino alla morte, e ti garantisco che nessuno combatte come un uomo che vede minacciata la sua libertà.
Se vuoi sapere chi ha trasformato in modenesi in combattenti, ti assicuro che tu hai fatto molto di più di quanto tutte le mie conoscenze avrebbero mai potuto fare.
Tu ed altri siete stati i maghi che hanno fatto questo, io posso solo ripetere una vecchia tiritera."
Pierluigi cominciò a parlare ritmicamente con voce querula:
"Ve l'avevo detto, ve l'avevo detto, ve l'avevo detto."
Poi riprese a parlare a voce normale.
"In quanto al resto della storia, non eravate voi che agivate senza temere la morte?
Almeno così mi disse Ippolita a Milano.
Non ti hanno mai detto che quando si va in cerca di guai prima o poi si finisce per trovarli?
Oppure pensavate che i modenesi vi rimandassero a casa con una sculacciata?
Parliamoci chiaro Tergesteo, io ho odiato vedere il mio ducato comportarsi come un bullo o come un brigante da strada e sono contento che alla fine abbia raccolto quello che ha seminato, ma questa parte ovviamente tu non la consideri proprio.
In quanto alla storia di Dani, sembra che sia morta solo lei nel conflitto, ma in fondo che te ne frega degli altri?
Per il resto della tua storiella, ti posso dire tranquillamente, che io non c'entro proprio per niente."
Pierluigi poi aggiunse con voce bassa :
"Perché se fossi stato io il giudice o avessi potuto influenzarlo, ci sarebbero state dodici forche."
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Tergesteo
Sorrido.

“Hai ragione. Il morale alto è la chiave della vittoria.
E in fatti ancora non capisco perché ci siamo arresi ..anzi no .. ci siamo bloccati quando le nostre truppe anelavano al combattimento ed erano motivate … quando .. e puoi chiedere a Scila che era generale ... vi erano attriti fra eserciti di Venezia e governo di Modena .
Ma questo lo può sapere solo chi governava allora …
E poi se mi dici che il morale è tutto .. i costi che un'operazione bellica comporta sono irrilevanti,no?"


Scoppio in una risata.
Ma dura poco.

“E ora ti dirò una cosa che darà risposta a più domande.

Ippolita ha ragione.
Io non temo la morte : odio i traditori.
Più di qualunque altra cosa al mondo.
Buffo non trovi? Io, che chiamano traditore del Ducato .... ironico! O tragico ... non so …

Però l'odio è una gran brutta cosa, sai … conduce ad azioni nefande … io sono prontissimo ad uccidere , altri a mentire , altri ancora a tradire.
Non è una bella cosa.


E in quanto alla storia di Dani : le volevo bene, permetti che sia rimasto scosso del fatto che è stata uccisa di morte infamante … ovvio che tu non provi gli stessi sentimenti , altrimenti non saresti te stesso no?
E in fin dei conti hai ragione : non è morta lei sola certo.
Morta per colpire chi lei rappresentava , questo si ... però ... come dici tu ... anche gli agnelli sacrificali a volte diventano leoni ... figurati un porcello cosa può diventare ..."


Sorrido.

"Morta scaricata e dimenticata da gran parte del Ducato, questo si … ma ovviamente sono solo mie impressioni , impressioni di uno che combatteva astrattamente sul campo.
Dimenticare alle volte fa comodo ... per qualcuno.”


Resto un momento in silenzio per raccogliere le idee.
Le questioni sono tante.
Mi sovviene.
Esclamo a voce alta , forse troppo.
Facio fatic a parlare sommessamente.


“Perbacco ragioni da giudice! In effetti erano pronte dodici forche.
Ero là e lo so bene.
Ma stranamente il giudice ne utilizzò una soltanto e le altre le amnistiò a distanza di una settimana.
E fu un caso strano sai .. il popolo modenese fu più affranto dei milanesi per quella sentenza.
Forse per questo non ebbero la forza di procedere oltre ... oppure la missione era già compiuta...
Evidentemente nel caso di Danitheripper una qualche parola sussurrata ha potuto più di tante grida di disapprovazione … . "


Ancora un momento di silenzio .
Una risata mi sfugge.


“ E poi ...permettimi una battuta!
Tu che sei un fine economista dovresti gioire : se per una sola condanna a morte venduta per il compiacimento di qualche milanese , il Ducato ha sborsato migliaia di ducati … pensa se ne avessero fatte dodici quanto sarebbe costato??
In fin dei conti … ho sentito pronunciare da un alto esponente di governo questa frase “L'uccisione di Dani, non servirà come "merce di scambio"... ma peserà tantissimo nelle eventuali trattative!”
Pesato ha pesato .. non c'è che dire!!!!


Una luce fioca si aggiunge alla luce delle candele.

“Toh .. ma guarda che bella luna c'è in cielo, ora che le nubi si son diradate … luminosa davvero”

Mi passo la mano sul viso.

“Oh ma mi scordavo una cosa , una risposta da darti …
Vedi forse hai ragione : ai modenesi serviva una motivazione per riscoprirsi guerrieri.
E noi gliela abbiamo data, indubbiamente
E' buffo ma quando mi congedai dall'esercito di Milano dissi “nella speranza che possiate rinascere come uomini e come guerrieri”
Però sono stati i modenesi che mi hanno ascoltato.
E sai cosa mi colpì : che fecero un fronte comune e misero da parte gli odi di fazione.
Fu questa la loro vittoria.
Lottarono insieme per il proprio ducato.
E lo faranno ancora, sai ...

Tuttavia... a ben pensarci...
se realmente una lezione posso aver loro insegnato, lo vedrai tra molto tempo”


Resto in silenzio.
"Mi rendo conto di aver mischiato parecchi discorsi, perdonami ... sarà forse l'ora tarda..."
Pierluigi68
Pierluigi sorrise a Tergesteo.
"Sai, è davvero piacevole chiacchierare con te e fregatene dell'ora, anche se la luna fosse alta nel cielo, e di alzarmi dalla sedia per controllare non ne ho nessuna voglia, starei qua fino al cantare del gallo.
Quante cose che hai detto, vediamo cosa posso rispondere di quello che mi ricordo, così imparerai a farmi una domanda alla volta, te l'ho detto che stò invecchiando e non ho la memoria di un tempo.
Dunque per quanto riguarda la conduzione della guerra e delle trattative ti posso giurare che io non ne ho mai assolutamente saputo nulla, che io fossi per una pace immediata credo lo sapessero anche i sassi, quindi non so davvero cosa rispondere.
Posso solo fare ipotesi e quella che ritengo più plausibile è quella che il duca Skioppo non si fidasse più della conduzione della guerra, per diversi motivi, forse è stato un normale effetto di disillusione.
Sai, quando si promettono grandi e rapidi vittorie, la gente accorre in massa e molti dei dissidenti tacciono, però questa euforia scema rapidamente se i risultati non arrivano e si trasforma in una disillusione molto grossa.
Non so se è stato così o altro, come ti ho detto, sono solo mie personalissime ipotesi.
Per quanto riguarda la "trasformazione" come la chiami tu, è una cosa normalissima, almeno per me.
Qui a Como ci sono persone che detesto con tutta l'anima, ma se la città fosse minacciata, molto probabilmente sarei il primo ad andare sulle mura ed a mettermi fianco a fianco con loro, se ci fossero, ci sarei anche se non ci fossero, dopotutto sarebbe irrilevante la cosa.
Tu più di molti altri avrebbe dovuto capirlo, vedendo quanta gente si spostò fino a Milano per cacciarvi, fra i quali il sottoscritto che altrimenti non si sarebbe mai mosso da Como.
Comunque ti racconterrò una cosa che ti farà più o meno piacere, l'intervista che mi fecero i ragazzi di Modena in realtà era molto più lunga e conteneva una specie di "profezia" nella quale dicevo che quella che era stata siglata non era una pace, ma una tregua di un anno.
La vita è strana sai Terge?
Capita spesso che i nemici di oggi siano gli amici di domani e viceversa e che il bene sia pagato con il male ed anche qui viceversa.
Bah, a volte mi chiedo io stesso da dove mi saltano fuori queste conclusioni, forse sono più pazzo di te.
Adesso vai con le altre domande o con le precedenti se vuoi, una alla volta mi raccomando, altrimenti mi metto a fare il vecchio scorbutico e comincio a narrarti la mie malefatte."
_________________
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