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Gdr Chiuso ai soli consiglieri [tempesta in consiglio]

Polimnia
Questo GDR ha ambientazione Consiglio Ducale , gli attori saranno solo i Consiglieri interni ed esterni qualunque intervento esterno sarà fatto spostare dai Moderatori .Inizia sera del 17 Maggio 1457 , ore 19 circa.

Milano 17 Aprile 1456, Ore 19 .

Polimnia aveva appena finito di sistemare le vivande per i suoi soldati , e come al solito si diresse in consiglio per controllare i dati della cassa che Il ministro del Commercio era solito fornirle ogni domenica in serata.

E mentre sono li parlerò con Reminder delle mie proposte di legge...

L'aria che si respirava era pesante da settimane ormai , da quando si
parlava di Guerra , ma nonostante ciò tutti i consiglieri continuavano le consuete mansioni giornaliere.

Polimnia ultimamente aveva preso parte a poche riunioni consiliari,
il tempo era tiranno e la stanchezza si faceva sentire , però quando poteva
passava da quelle stanze ... aveva qualche giorno fa proposto una revisione legislativa che Reminder continuava a contestare...

Certo che se si muovesse a dire cosa non gli piace- pensava- potremmo iniziare a metterla agli atti , ma risponde ogni 5 giorni alle mie proposte , forse perchè sono mie , e lo fa appositamente per farmi un dispetto, forse perchè smemorato e lo dimentica,mha voglio pensare che sia smemorato.. anche se non gli sto molto simpatica ...

Cosi apri la porta , trovo tutti riuniti , chi stava in silenzio , chi urlava , la duchessa con viso avvilito , , Umberto sempre composto che cercava di dare le sue motivazioni, la dolce Maril affranta ....

Voleva dire qualche parola , ma non sapeva da dove iniziare cosi sorrise e disse...

Reminder allora , avete letto o no la mia risposta alle vostre domande sulla riforma legislativa che ho proposto? O dovete ancora farmi aspettare?


Guardò Remider che aveva occhi di ghiaccio , forse era un po arrabbiato , cosi lui inizio a parlare...
Reminder
Eccovi Finalmente!
Mancavate solo voi.

Disse con voce alterata.

Di sicuro anche voi sarete d'accordo con tutte queste amenità.
Qui si vuole dichiarare guerra... guerra a Modena!!!

Un pugno sbattè con forza contro il tavolo del Salone delle riunioni.

Poggiate pure i libri e le vostre scartoffie per terra. Il Codice legislativo può aspettare, qui rischiamo di avere solo la Legge Marziale tra poco e voi pensate alle vostre riforme?


Un silenzio di qualche secondo interruppe la riunione poi Alof continuò con maggior calma ma con tono deciso:

Si Marchesa avete capito bene. Una guerra.
Una guerra con futili motivazioni che rovinerà le nostre casse e lascerà decine di famiglie sul lastrico. Non saranno solo i soldati a morire, lo capisce, lo capite?

Disse urlando e rivolgendosi a tutti gli altri Consiglieri.

E' colpa sua Duchessa, sua! disse indicando Propezia seduta a capo del tavolo
Lei sta permettendo tutto questo, lei e i suoi uomini.
Come ho fatto ad essere così cieco lei è Agorà, ha messo i suoi prodi al Comando: Tancredi come Capitano, Adalgiso a Sergente! E le armate? Chi le Comandano?
Agorà solo Agorà!!!

E adesso ci chiedete di entrare in guerra e di stare qui a guardare. Ve ne rendete conto?

Amici, Consiglieri, fermiamo questo scempio, possiamo farlo siamo ancora in tempo: i messi non sono ancora partiti.


Il silenzio percorreva ancora la stanza. Avvilito Alof caddè sulla sua sedia.

Posate quei tomi Marchesa, ve lo ripeto.
Da domani la spada vi sarà più utile

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Adalgiso
A te invece sembra sarà più utile una tisana.

Gomito sul tavolo, si passò una mano sulla faccia.

Alof, calmati, visto quanto tieni all' argomento sarebbe bene che tu riprendessi un po' di lucidità.

Fece una pausa.

A parte il pessimo discorso politico, non so se ti sono arrivati ordini dal tuo partito a tal proposito, non mi interessa: quello che mi preme farti notare è che di candidati alle cariche militari ci siamo stati solo io e Tancredi, non mi sembra ci fosse molta scelta sull' affidamento.
Se fossi stato tu il Duca, a chi le avresti date ?
Vedi qualcun altro di adatto qui, con abbastanza esperienza da guidare un Esercito ? Io vedo solo Icemen e Abraxas e non credo si definiscano pacifisti.
E perché nessuno dei tuoi ha messo su un' armata per il Ducato ? Non mi sembra ci siano leggi che lo proibiscano e di Fenice nell' Esercito ce ne sono.


Riappoggiò la schiena alla poltrona.

Non credo tu sia così ingenuo da farti da solo queste paranoie.
Per guidare un Esercito, serve chi nell' Esercito c'è stato ed ha l' intraprendenza di farlo.


E portandosi in avanti: Io sono qui per questo.
Reminder
Ancora con gli occhi bassi Alof riprese:

Sergente lo so.
So che siete un uomo d'armi come lo è il Capitano Tancredi.


Fece una pausa, alzò la testa e guardò Adalgiso negli occhi.

Io non lo sono, non lo sono più.
La guerra ha distrutto la mia famiglia e la mia casa già una volta.

Io sono un uomo di Stato, conosco la ragion di Stato e quei libri che la Marchesa porta con se: l'abaco ducale è diventato la mia unica arma.

Voi, Adalgiso, sapete che sono sincero nei miei pensieri. Non penso mai ti detenere la verità ma questo è quello che vedono i miei occhi stanchi.

Vedo la Duchessa che vuole la guerra.
Vedo voi Soldati che volete la guerra.
E non posso non considerare che voi tutti siete Agorà!

Ma non vedo motivi, non vedo ragioni che ci spingano a seminare distruzione e odio.

Il trattato con Genova è un trattato di Alleanza, ma parla di difesa e non di offesa.
Vi prego, per Aristotele, fermate lo scempio che nascerà.
Non siamo obbligati, Possiamo scegliere la pace!!!


Poi riabbassando lo sguardo disse con voce più bassa e interrotta

Il mio partito non sa nulla ancora, e non lo verrà a sapere certo da me, ma dai vostri messi.


Deluso dal silenzio del Consiglio guardò i suoi colleghi in volto e si rivolse al Ciambellano.

Madonna Maril, almeno lei esponga il suo giudizio.
Lei è un diplomatico, rifulge la guerra...

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Boscimano
Alof ora basta!!! Basta!” – esordì Boscimano, seccato da tanto frignare del collega consigliere – “Ero in silenzio per il sol fatto che non sopporto quello che sta accadendo: e cioè che si tenta di scaricare le responsabilità di una decisione soltanto su Agorà

I miei servitori mi hanno appena comunicato il contenuto della dichiarazione ufficiale di LFI” – proseguiva Boscimano – “Vigliacchi….vigliacchi a nascondersi dietro ad un pezzo di carta che sembra solo un vano tentativo a mascherare la realtà delle cose!”

Umberto era d’accordo….e Umberto fino e prova contraria è un leader di LFI…..Non è facile capire le capriole della segreteria generale di LFI, a meno che non li si consideri vigliacchi!. Spero davvero di essere smentito

Boscimano arrotolò le foglie di un erba rilassante e, preparato l’artifizio, lo accese. Aspirò una boccata e, dopo aver tossito, si rivolse ad Alof

Alof….voi avete detto la vostra idea circa la guerra. Avete reputato che la guerra sia di Agorà e che è voluta “soltanto” dai suoi consiglieri. Ebbene sbagliate, la decisione , come voi ben sapete è stata presa ad ampia maggioranza….non solo da Agorà

Il fumo impregnava la stanza e Boscimano continuava a parlare con voce roca

Alof io penso ben altro e lo sapete…..state cercando di trasformare la questione della guerra da ragion di stato a ragione di partito. Le elezioni si approssimano e voi dovete recuperare molto terreno. Ma camminando nel fango si affonda, e quando si tenta di lanciarlo, le mani restano sporche”
“Questa è una guerra di “prevenzione” e quindi, a tutti gli effetti di “difesa” Digerite sto concetto!!!”


Adesso basta” – esclamò a gran voce alzandosi dalla sedia usurata e scheggiata – “Ancora per quanto tempo dovremo sentirvi giocare con le parole? Contro la guerra ma al fianco del Ducato. Alof non siete più credibili”

In quel momento lo sguardo di Boscimano si rivolse verso la Marchesa Polimnia, sua sodale.
“Marchesa” – disse – “Se ho esagerato e alzato la voce vi chiedo scusa. Ma io temo seriamente che le informazioni riservate del Consiglio possano arrivare un giorno, se quel giorno non è già avvenuto, ad altri regnanti e Capi di governo del Partito Fenice. Questo è pericoloso per tutti quanti noi!

E’ evidente un conflitto di interessi…….è evidente che non è tanto la guerra a metterci a rischio quanto la possibilità che informazioni riservate escano dal Consiglio anzitempo per finire sulle scrivanie sbagliate” – concluse – “E facciamo i seri adesso!
Maril7
Alof, voi mi conoscete da poco e non conoscete la mia storia e i valori in cui credo ma, per il poco che sapete, potete forse pensare che un Gran Ciambellano sia per la guerra? Potete forse pensare che un Ambasciatore vada a dichiarare una guerra?

Mi è stato chiesto se appoggiavamo Genova come alleati...

pare una questione semplice a chi sta la fuori.


In quel momento Maril pensava alle fatiche che ogni giorno lei e gli ambasciatori fanno per arrivare ad avere le firme sui trattati con gli altri stati.

Noi siamo alleati di Genova, lo siamo per i trattati, lo siamo per amicizia che ci lega, ma questo non vuole dire che dobbiamo essere congiunti in una dichiarazione di guerra!

Dichiarazione di guerra... il suono era metallico al solo pronunciarle quelle parole.

Vedete come vi ho già detto, ho un senso forte del dovere, del rispetto, del rigore militare, provengo da una famiglia di militari e da loro ho imparato a servire la mia patria, per questo ho sempre detto che avrei continuato a svolgere il mio lavoro fino in fondo.

Ma il Consiglio, la Duchessa... non si doveva essere forse più attenti a quelle che saranno le conseguenze di una guerra? Non potevamo offrire a Genova solo il nostro appoggio difensivo o la nostra esperienza logistica?

Perchè vogliamo espanderci con la forza?


Questo proprio non lo capiva.. era la via più breve per farsi dei nemici che prima o poi si sarebbero ribellati.

Io sarò giovane di Consiglio ma una dichiarazione di guerra per me è materia molto grave e non va presa alla leggera e come ho già detto in Consiglio e
Maril alzo leggermente la voce

"Come già detto alla Duchessa, permettetemi solo di fare una precisazione perchè quel 'si' vicino al mio nome mi stride un po.

Prima cosa, qualsiasi decisione presa dalla Duchessa avrà il mio sostegno per quanto mi compete come Gran Ciambellano ma, il Gran Ciambellano non dice 'si' a una guerra, che falso sarebbe?? "

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Maril Asburgo d'Argovia
Abraxasbellum
Abraxas siede stravaccato, come suo solito, intorno al tavolo ove si svolge la discussione del consiglio, fondoschiena appoggiato sulla punta della sedia, gambe distese in avanti, schiena appoggiata allo schienale che in quella posizione sorregge quasi tutto il suo peso… il braccio sinistro e posizionato a mo’ di riposo sulla cintola marrone di cuoio mentre il destro penzola stancamente nel vuoto. E si quelle sedie foderate sono veramente comode….Il suo volto non era per niente cambiato da quando iniziò a muovere i suoi primi passi da adulto nelle cittadina di Lodi, capelli castani tenuti costantemente rasati sia per praticità nell’indossare l’elmo sia per svogliatezza nel curarli adeguatamente, al contrario dei corti baffi ben pettinati e della barbetta “caprina” che gli adorna il mento. La pelle e di carnagione chiara, occhi di un normale color nero,infossati nel roseo volto, ma che vispi scrutano quanto lo circonda. Una faccia comune come se ne vedono tante se non fosse per una piccola cicatrice che gli segna la guancia sotto l’occhio sinistro.
Rimira ed ascolta quanto succede nella stanza con un’espressione notevolmente svogliata in viso, indossa una scialba camicia di lana bianca e dei rozzi pantaloni di medesima fattura di colore nero, hai piedi si trovano dei comodi stivali neri, alti fino al ginocchio e foderati all’interno in cui vi stona,oltre alla loro buona fattura rispetto al restante vestiario, due piccoli bottoni d’oro per ognuno la cui funzione è stringere la calzatura attorno al piede, infine sulla cintola dalla parte del fianco destro, legata all’altezza del mezzo della lama, con l’elsa rivolta verso il centro del corpo, riposa nel suo letto di cuoio uno stiletto.

D’un tratto da una porta della sala fa la sua entrata un giovane paggio di abbigliamento finemente elegante e con indosso un capello verde a punta sulla cui estremità anteriore vi è posta una pena d’oca, di quelle usate per scrivere, questi velocemente gli porge dei carteggi. Abraxas che nel frattempo si è ricomposto in una postura più normale e consona velocemente scartabella il tutto e lo si sente mugugnare “…giovenche…scrofe….fai portare il grano necessario dai magazzini ducali alle stalle, ed annota tutto con precisione.” Detto ciò congeda il giovincello con un gesto a mezz’aria della mano sinistra su cui risalta, apposto sull’anulare, un’anello in argento,....sulla parte metallica, larga circa un centimetro, sono presenti, per tutta la circonferenza del monile, delle incisioni a tema astratto, che crea un intreccio sull'anello. Al centro vi è applicato uno zaffiro di colore blu intenso, a perimetro tondo.

Ora il suo sguardo si risposta sugli astanti e sulla discussione animata in corso, quindi impugna l’elsa marroncina dello stiletto e con fare non curante lo estrae producendo un leggerissimo sibilo,…..leggero, maneggevole a lama triangolare…..non ha fili taglienti pregiudicati dalla ricercata resistenza nella sottile sezione di metallo che separa l’elsa dalla punta.
Non ritenendo di dover intervenire inizia, coadiuvato dallo stiletto, una disgustosa operazione di pulizia delle unghie quasi sicuro di non essere notato dai presenti in sala.
_________________
Titoli Onorifici da Firma:
Ex.Dirett.Dott.Ing.Lup.Man.Figl.di Put.Gran Farabutt.Ladr.Pezz.di Merd.di Gran.Croc.Paracul.Natural.Prestanom.Gran.Test.di Cazz.
Skioppo
Markus, dopo aver preso posto intorno al tavolo delle discussioni, ascoltò quello che avevano da dire i suoi colleghi....

E dopo aver ascoltato Reminder urlare le proprie ragioni, dopo aver sentito il Sergente ribattere, il Giudice vaneggiare, fece per iniziare a parlare, ma venne interrotto dall'irruzione del paggio di Abraxas...

Così si voltò a guardare la scena..... chi urlava, chi sbraitava, chi si dedicava con noncuranza alla cura delle proprie sudicie unghia...

Uno spettacolo poco consono al grado di responsabilità che il Popolo milanese aveva chiamato tutti i convenuti...

Markus fece un propondo respiro e disse:
Beh che avete da sbraitare in questo modo?
Reminder, amico mio, calmati... ascolta il Sergente e prendi una tisana per calmarti....
So che questa situazione, per svariate ragioni, a te non piace...
Ma ne abbiamo già abbondantemente discusso...
Sai come la penso... anche a me non piace l'idea di passare all'azione...
anche a me avrebbe fatto piacere veder sgobbare ancor più di quanto fatto finora la nostra Maril...
avrebbe voluto dire che c'erano molti margini per risolvere la cosa in maniera diplomatica!
Purtroppo i fatti ci danno torno...
purtroppo Maril si è dovuta fermare, non ha avuto la possibilità di lavorare con calma e la necessaria tranquillità....
purtroppo i Modenesi, ci hanno, ancora una volta voltato le spalle...
eh già...
così come quando intavolavano discorsi con noi e poi stringevano patti con Venezia...
così come volevano stringere patti per formare un muro contro Milano...
Eh già.... nn sono stati molto trasparenti nelle loro azioni!

E nonostante tutto avrei preferito la soluzione diplomatica...
ma sapete anche che mi sono mostrato da subito favorevole a pensare un piano alternativo ad una soluzione pacifica....
Eh si... ero consapevole che se nn fosse stata zuppa sarebbe stato panbagnato!
E anche in questo caso ho sempre pensato ai pro e ai contro di questo conflitto...
E dal mio punto di vista i pro hanno superato i contro, magari non di molto, ma li hanno superati...

Tra l'altro, è inutile scaldasi tanto... la Duchessa ha parlato... la Duchessa ha deciso...
E a dimostrazione della mia fedeltà al Ducato di Milano, impugnerò la spada e difenderò, anche a costo della vita, la sicurezza della Capitale!!!


Nella foga, Markus, battè un pugno sul tavolo e guardò i suoi colleghi, uno per uno, negli occhi.
Poi si sedette con una smorfia mista di dolore alla mano e disgusto per le operazioni di Abraxas...

_________________
Markus GianMaria Casanova Skioppo - Barone Imperiale di GieSSen - Conte di Monticelli d'Ongina e Barone di Caorso

[img]firma-in-costruzione[/img]

ex Duca (6) del Ducato di Milano - Membro del PPM
Cortana
Cortana sedeva accigliata sulla comoda poltrona in quella stanza che all'improvviso le sembrava troppo affollata , quasi soffocante.
Osservava con curiosità le persone radunate con lei cercando di capire quali passioni accendessero i loro animi in questo frangente della storia del loro Ducato...
Pareva che ognuno fosse terribilmente convinto delle proprie ragioni, nessuno cedeva di un passo.
Guardò di sottecchi Reminder che , dopo aver parlato per primo, ora sorseggiava una tisana dall' inconfondibile aroma di gelsomino....
aveva parlato con impeto rivolgendosi direttamente alla Duchessa e accusando in modo esplicito il suo partito, Agorà.
Poi si era scontrato con il sergente Adalgiso ed il giudice Boscimano, entrambi favorevoli alla guerra.
A quanto pareva solo Maril, il Gran Ciambellano, restava prevedibilmente contraria in accordo con il suo incarico.
Cortana si alzò, si avvicinò alla grande finestra che offriva uno stupendo panorama dei giardini del castello e penso' che era giunto il momento di intervenire;
in realtà non aveva molto da dire, aveva chiara la sua posizione e quella dei suoi amici Servi del Ducato.
Erano uniti, avevano deciso insieme ma ora spettava a lei dar voce ai loro pensieri, agli ideali e ai princìpi ai quali mai si sarebbero sottomessi.
Chiese gentilmemte la parola;
si sedette, guardò Alof che le sorrise, (dopotutto la tisana aveva fatto effetto), distolse lo sguardo da Abraxas e cercò invece quello della Duchessa.
che le parve lontano, distaccato...
e con fare deciso ma tranquillo prese a parlare:

bene...pare sia venuto il mio turno, ma sono certa sappiate già quali saranno le mie parole.
Perchè questa guerra? Eravamo tenuti ad attaccare? Siamo stati obbligati?
A me non interessano le ragioni di partito.
Non m'importa se al comando ci sia il Capitano Tancredi e il Sergente Adalgiso di Agorà ....
Non mi soffermo nemmeno a riflettere sulle parole di Boscimano in difesa del suo partito.
A me interessano le motivazioni che vi hanno portato a questa decisione e che reputo assurde!
Ma vi sentite?
Tu Boscimano parli di guerra di prevenzione, come fosse una malattia!
e tu Skioppo...affermi che riflettendo, i pro di questa guerra hanno superato i contro!
E quali sarebbero i pro?
L'espansione del Ducato?
E i contro?
Perdite, solo e soltanto perdite!
Di denaro, di energie e sopratutto di uomini!
E non pensate al popolo?
Il popolo NON VUOLE questa guerra!
Tutto questo si poteva evitare se solo lo aveste voluto davvero.
Perciò io qui, ora, in rappresentanza dei Servi del Ducato che hanno come solo e unico obbiettivo di ascoltare la voce del popolo, dò formalmente le mie dimissioni da Consigliere.

La Duchessa ha parlato, la Duchessa ha deciso, ma noi dissentiamo nell'unico modo che ci è concesso.

E con queste parole Cortana si alzò, fece un lieve inchino e uscì dalla grande sala.
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