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La conferma....

Morphea
Pisa 29 Dicembre 1457.Taverna del Fuoco.


Erano intenti a tracannare birra, come solito loro...
" Dov'è Morphea?" Urlò qualcuno entrando.
Nessuno rispose, ma improvvisamente cadde il silenzio.
Giubius diede una gomitata a Tabac. Mistic divenne rossa in viso, mentre Bembe posò a forza il boccale sul tavolo. Tutti misero subito la mano sull'elsa delle loro spade.
" Distribuiamo numeretti anche oggi?" disse Mistic guardando Tabac con un'espressione per nulla divertita.
Morphea scoppiò a ridere " Riprendete le birre e continuata a fare quello che stavate facendo... conosco quell'uomo." si alzò e lo raggiunse.
Restarono a parlare a lungo.
Terminata la conversazione lo portò con se dagli altri e posò sul tavolo un mucchio di pergamene.
" Che hai intenzione di fare?" le chiese Giubius.
" Che domande fai, pure tu?" disse Mistic innervosita " si farà risbranare... ti risulta che riesce a starsene con le mani in mano?"
Tabac si passava quei fogli tra le mani e l'unica parola che uscì dalla sua bocca fu " che spettacolo!"
" Io sono con te... come sempre!" aggiunse Bembe.
"Ciruzzotozzi, datemi il tempo di preparare i documenti necessari e di firmarli, li consegnerete alla persona che vi indicherò... lui saprà cosa farne!" disse Morphea " nel frattempo i miei amici vi terranno compagnia".
Poi li guardò e aggiunse " L'ennesima tempesta... stavolta voglio vedere se qualcuno avrà il coraggio di fargliela passare liscia! A dopo".
Lasciò tutti e salì nella sua stanza.
Mistic
"Dov'è Morphea?"
queste parole risuonavano nella mente di Mistic.
Sapeva che quando qualcuno cercava Morp,non voleva dire altro che guai!
Era abituata a vederla massacrata,eppure...mai una volta che le facesse meno male...
Guardava e riguardava quei documenti...
"Credevo ci fosse un limite a tutto!" disse passandoli a Giub
"...non sa più che inventarsi!e stavolta quale sarà la scusa?"continuò...
Tutti si passavano di mano in mano quei documenti...farneticando di tanto in tanto qualche parola di stupore o di disprezzo...
"Tutto nel rispetto delle leggi...nessuna sete di potere...nessun attaccamento alle cariche...noto un insolito altruismo...non c'è niente da fare è il classico scorpione!!!" sentenziò Misti.
"Cosa vuoi dire?" le chiese Bembe,guardandola mentre camminava nervosa da una parte e l'altra della taverna.
"Sai la storia dello scorpione e della rana?
Lo scorpione doveva attraversare il fiume; così non sapendo nuotare, chiese aiuto alla rana: - "Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull'altra sponda"- La rana rispose: - "Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!!!" -"Per quale motivo dovrei farlo" - incalzò lo scorpione - "Se ti pungo tu muori e io annego!"- La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell'obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua.
A metà del tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione. Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all'insano ospite il perché del folle gesto.
-"Perché sono uno scorpione…" - rispose lui “è la mia natura!”.Ecco!è la sua natura!è lo scorpione!"

_________________

16 Ottobre 1460
--Ciruzzotozzi
"Spillate un'altra birra per il nostro ospite. Deve ancora riprendersi dal lungo viaggio." Gridò Tabac verso il taverniere.
"Su su raccontate Messer Ciruzzotozzi vogliamo sapere tutto della vostra impresa" disse Mistic incalzante.
Ciruzzotozzi prese la birra e bevve avidamente facendo fuoriuscire la birra dal boccale. Dopodichè si asciugò con la manica della giacca.

Effettivamente era quello che voleva sentirsi dire. Ciruzzo adorava raccontare storie seduto al tavolo dei una taverna davanti ad un boccale di birra scroccata dal primo che capita; questo rendeva il racconto anche più... movimentato.
"Bene" cominciò il racconto "arrivai ad Udine durante il giorno dopo una lunga nottata in viaggio. Io ed il mio cavallo Quasimodo eravamo stanchi morti, ma sapevo bene di non potermi fermare per riposare, in primis perchè non avevo neanche un soldo bucato per un alloggio e poi sono sincero quando dico che ero impaziente di commettere l'azione per cui ero arrivato fin lassù in quella città... proprio in quella famosa città! Ricordo ancora con nostalgia il periodo dell'assedio di...." Giubius lo zitti stizzito dicendo " Messer Ciruzzotozzi conosciamo tutti questi avvenimenti" e con un ghigno "abbiamo studiato la storia noi. Tralasci i particolari ed arrivi al sodo".
Ciruzzo un po contrariato annui.
"Quindi arrivai ad Udine. Mi recai immediatamente in municipio e cercai la bacheca. La trovai con poca difficoltà. Era li alla portata di tutti, sembrava un gioco da ragazzi sgraffignare la pergamena che mi interessava, bastava solo afferrarla e nasconderla dentro la giacca, ma..."
Al "ma" di Ciruzzo Mistic che era rimasta tutto il tempo con i pugni sotto il mento e gli occhi sgranati, si portò in avanti e riptè ad alta voce "ma cosa???" Tutti la fissarono e fu allora che Mistic si rese conto di aver alzato la voce eccessivamente. Si ricompose.
Ciruzzo fini la frase "...ma la piazza era troppo affollata. Era molto probabile essere scoperti".
"Quindi come vi comportaste?" esordì Bembe che fino a quel momento era rimasto zitto.
"Semplicissimo Messere ho aspettato il calar dell'oscurità anche se abbastanza infastidito da questa cosa." Ribattè Ciruzzo con un'aria di superiorità.
"Appena fu buio sgattaiolai sotto il porticato del municipio e staccai con un colpo secco la carta dalla baceca e sparì in un lampo dal minicipio, dalla piazza e dalla città".
"Siiiiiii" esclamò Mistic che si era fatta prendere dall'entusiasmo.
Tutti la riguardarono.
"Questo è il frutto del mio lavoro" disse Ciruzzo indicando il primo documento:




Bando per la nomina di Vice Prefetto Dicembre 1457

Viene aperto ufficialmente un bando per la nomina di un viceprefetto alla difesa per la citta� di Udine.

Gli interessati dovranno compilare il modulo sotto indicato, ricordando alcuni punti importanti:

- spiegare brevemente quali incarichi pubblici hanno precedentemente svolto e dove
- spiegare quali incarichi stanno svolgendo attualmente,
- dichiarare piu' o meno che orari saranno disponibili IG o le ore in genere
- dichiarare se hanno subito condanne, se usano lo strumento "Lavabo" o "Dufric"' e se fan parte dell'esercito
Il viceprefetto deve stanziare nella città in cui opera e ovviamente esservi residente.
Ricordo anche che per fare il viceprefetto, così come per qualsiasi altro ruolo pubblico, è richiesta una discreta partecipazione al game. Inoltre chiedo che non postino persone che non siano almeno livelli 1 e che abbiano preferibilmente dai 3 mesi IG in su ma comunque non meno di 60 giorni.

Se qualcuno ha qualche domanda per capire quale sia il dovere e il lavoro del vice prefetto, non esiti a contattare uno dei vice prefetti in citta'. Vi consiglio di leggere la nuova Carta della Prefettura approvata dal Consiglio della Repubblica e postata nel topic �Corpus Iuris e altre Leggi della Repubblica di Venezia� in Taverna della Serenissima.

La durata del seguente bando e' di due giorni circa, e poi verra� effettuata la scelta.
Termine ultimo per postare la propria disponibilita' sara' il 28/12 alle ore 20. La durata del bando potrebbe comunque variare data l�urgenza, dunque chi e' interessato non esiti a postare.

Il Prefetto
Lucrezia Barberini "Ladyfair"


Modulo di domanda
Citazione:

Nome:
Livello ed eta' IG:
Incarichi precedenti:
Incarichi attuali:
Disponibilita' IG:
Fedina penale:
Uso Lavabo o Dufric:
Reclutamento in esercito:
Altro:



Nota: incarichi pubblici tenuti in considerazione oltre a quelli piu� conosciuti sono anche il far parte di milizia volontaria o avere un ruolo in gilde e corporazioni.

Riporto la candidatura di Lucrezia:



Citazione:
Nome: Lucrezia Barberini "Ladyfair"
Livello ed eta' IG: liv 2 - nata il 20 agosto 1456
Incarichi precedenti: sindaco di udine - giudice della serenissima - Prefetto della Serenissima
Incarichi attuali: nessuno
Disponibilita' IG: discreta
Fedina penale: pulita
Uso Lavabo o Dufric: uso lavabo
Reclutamento in esercito: si

Dopo una lunga riflessione, il Prefetto ringrazia tutti i partecipanti al Bando e comunica quanto segue:


Nomino Lucrezia Barberini "Ladyfair" vice prefetto alla difesa per la citta' di Udine.
Chiedo si presenti al piu' presto in Camera Prefettizia per prestare giuramento.
Il Prefetto (facente funzioni)
Lucrezia Barberini "LadyFair"


"Raccontateci di Veneza poi" disse Tabac.
"Ohh Venezia è stato un capolavoro" esclamò orgogliosamente Ciruzzo.
"Raccontate Messere siamo impazienti"
aggiunse Bembe "taverniere un altro boccale per il forestiero!"
"Il giorno in cui arrivai a Venezia pioveva, io e ci eravamo inpantanati più volte nelle lagune antistanti la città. Perquesto motivo ero particolarmente nervoso quella mattina. Pensai che sarebbe stato più facile perchè non c'era nessuno per strada. Invece non fu così.
Per uno strano caso del destino un gendarme aveva deciso di ripararsi dalla pioggia proprio sotto la pensillna della bacheca municipale; davanti il mio obbiettivo!
Riuscii a leggere chiaramente il contenuto del bando":





Bando per la nomina di Vice Prefetto Dicembre 1457

Viene aperto ufficialmente un bando per la nomina di un viceprefetto alla dogana per la citta� di Venezia.

Gli interessati dovranno compilare il modulo sotto indicato, ricordando alcuni punti importanti:

- spiegare brevemente quali incarichi pubblici hanno precedentemente svolto e dove
- spiegare quali incarichi stanno svolgendo attualmente,
- dichiarare piu' o meno che orari saranno disponibili IG o le ore in genere
- dichiarare se hanno subito condanne, se usano lo strumento "Lavabo" o "Dufric"' e se fan parte dell'esercito

Il viceprefetto deve stanziare nella città in cui opera e ovviamente esservi residente.
Ricordo anche che per fare il viceprefetto, così come per qualsiasi altro ruolo pubblico, è richiesta una discreta partecipazione al game. Inoltre chiedo che non postino persone che non siano almeno livelli 1 e che abbiano preferibilmente dai 3 mesi IG in su ma comunque non meno di 60 giorni.

Se qualcuno ha qualche domanda per capire quale sia il dovere e il lavoro del vice prefetto, non esiti a contattare uno dei vice prefetti in citta'. Vi consiglio di leggere la nuova Carta della Prefettura approvata dal Consiglio della Repubblica e postata nel topic �Corpus Iuris e altre Leggi della Repubblica di Venezia� in Taverna della Serenissima.

La durata del seguente bando e' di due giorni circa, e poi verra� effettuata la scelta.
Termine ultimo per postare la propria disponibilita' sara' il 28/12 alle ore 20. La durata del bando potrebbe comunque variare data l�urgenza, dunque chi e' interessato non esiti a postare.

Il Prefetto
Lucrezia Barberini "Ladyfair"


Modulo di domanda
Citazione:

Nome:
Livello ed eta' IG:
Incarichi precedenti:
Incarichi attuali:
Disponibilita' IG:
Fedina penale:
Uso Lavabo o Dufric:
Reclutamento in esercito:
Altro:



Nota: incarichi pubblici tenuti in considerazione oltre a quelli piu� conosciuti sono anche il far parte di milizia volontaria o avere un ruolo in gilde e corporazioni.

Riporto la candidatura di: Pietro_longhena



Citazione:
Nome: Pietro_longhena
Livello ed eta' IG: liv.3 (un anno appena compiuto )
Incarichi precedenti: soldato, consigliere militare, consigliere repubblicano, capitano e giudice
Incarichi attuali: nessuno
Disponibilita' IG: senza problemi sulle 24 ore
Fedina penale: non ancora macchiata
Uso Lavabo o Dufric: Lavabo
Reclutamento in esercito: Si
Altro: Capogendarme



Nomino Pietro_Longhena vice prefetto alla dogana per la citta' di Venezia.
Chiedo si presenti al piu' presto in Camera Prefettizia per prestare giuramento.
Il Prefetto
Lucrezia Barberini "LadyFair"


"Accidenti che sfiga!" esclamò Giubius.
"Infatti è quello che pensai anche io inizialmente, ma poi realizzai che potevo ricavarne qualcosa da quell'imprevisto".
"Ah si? ma come? e cosa?" chiese accigliato Giubius.
Ciruzzo riprese "erano già tre giorni che non riuscivo a sgraffignare un soldo e mi nutrivo solo di bacche annacquate e more selvatiche reperite nelle foreste. Decisi di tentare il colpaccio. Documenti e soldi in un solo colpo!".
"Eheh siete un diavolo Messere!" disse Mistic "come avete fatto?"
"Con la scusa di un riparo più sicuro dalla pioggia chiamai la guardia all'interno di un portone buio e deserto adiacente il Municipio. Appena varcò la soglia lo colpì con il mio bastone dietro la nuca" disse con fierezza.
"E lo avete ucciso, lo avete ucisso?" chiese insistentemente Mistic.
"Non credo, però si ricorderà a lungo del colpo ricevuto" aggiunse ridacchiando Ciruzzo. "Dopo di ciò lo spennai per bene, presi la pergamena e scappai via".
"Ma come avete fatto a passare tante città indenne dai controlli dei vigilanti? In questo periodo ci sono molti appostamenti di guardia" chiese Bembe. "Ho nascosto bene i Documenti in un posto sicuro" rispose Ciruzzo.
"E... noi possiamo sapere qual'è questo posto messere?" Domando timidamente Mistic.
"Certo... una tasca nascosta sotto la sella del mio fedele Quasimodo".

In quell'istante si senti un rumore di tacchi che discendevano le scale della taverna. Sopra quei tacchi si delineò la figura di Morphea che tornava in sala.
Morphea
Morphea era nervosa. Come solito suo quando si trattava delle faccende veneziane. Ogni volta provava a togliersi quella puzza da sotto il naso e perennemente tornava indietro come un boomerang.
Aveva spulciato quelle pergamene e c'erano molte cose che non tornavano.
Aveva preparato quasi tutto, anche se degli elementi mancavano.
Era certa che il cambio del Consiglio fosse avvenuto il 23 Dicembre... qualcosa non le tornava.
Così mise quelle pergamene sul letto, cercando di ordinarle.
" Se il 23 o al massimo il 24 si è insediato il nuovo Consiglio, com'è possibile che il 26 Ladyfair fosse ancora Prefetto?" si domandò.... " La spiegazione può essere solo una... Venezia non doveva avere ancora un Doge!" passandosi la mano sulla fronte " Ma se era ancora Prefetto, come ha presentato la sua candidatura dichiarando che non ricopriva alcun incarico ufficiale al momento dell'esibizione della domanda, autonominandosi in seguito a distanza di un solo giorno dalla presentazione della domanda?"

Gli interrogativi erano tanti, ma c'era una sola cosa da fare.
Prese due pergamene e cominciò a scrivere.




Fuoconero,
so che al momento siete Vice-Prefetto. Qualcuno mi ha raccomandato la Vostra persona, poichè vi ritiene ligio al dovere ed incorruttibile.
Vi allego di seguito una denuncia.
Sarà una di quelle denunce scomode che non portano altro che guai, decidete Voi se portarla avanti e se farlo menzionandomi. Non voglio, in alcun modo che alcuna colpa ricada su di Voi, quindi se lo riterrete opportuno scaricate su me ogni responsabilità, perchè mai vi riterrò responsabile per una cosa del genere.

Addì 29 Dicembre 1457

Morphea Borghese


Sull'altra pergamena scrisse la denuncia:



Nome dell' imputato Ladyfair http://www.iregni.com/FichePersonnage.php?login=Ladyfair

Reato imputato: Tradimento, Alto Tradimento
Luogo e data: Venezia 26 – 30 dicembre 1457
Nome della vittima: Serenissima Repubblica di Venezia


Screen dell'imputato al momento della denuncia: http://i47.tinypic.com/2564cpu.jpg

Prove:
1) http://i47.tinypic.com/2ezgxhe.jpg - http://i48.tinypic.com/10y0swl.jpg
2) http://i48.tinypic.com/nb6tya.jpg
3) http://i47.tinypic.com/snpa85.jpg
4) http://i47.tinypic.com/346xg2d.jpg
5) http://i47.tinypic.com/25fsvic.jpg
6) http://i46.tinypic.com/jpkk29.jpg

Note:1) Il 26 dicembre l’imputato non piu’ Prefetto della Repubblica fa pubblicare a suo nome il bando per la ricerca di un vice prefetto alla difesa nel municipio di Udine.2) Il 27 dicembre nel municipio di Udine si candida come vice prefetto dichiarando che in quel momento non sta svolgendo alcun incarico. 3) Il 28 dicembre l’imputato si auto nomina come vice prefetto alla difesa di Udine dichiarando che e’ Prefetto facente funzione.4) Il 30 dicembre dichiara in taverna della repubblica che lei non e’ Prefetto dal 23 dicembre. 5) ) Il 26 dicembre l’imputato non piu’ Prefetto della Repubblica., pubblica il bando per la ricerca di un vice prefetto doganiere nel municipio di Venezia. 6) il 28 dicembre l’imputato non piu’ Prefetto nomina come vice prefetto di venezia Pietro Longhena senza averne l’autorita’

L’imputato autorizzandosi si fa passare per Prefetto mentre ella non lo e’ e dunque dichiara il falso. Inoltre sfrutta la sua presunta autorita’ per arricchire il suo prestigio personale nominandosi vice prefetto difesa per la citta’ di Udine. Infine come membro del consiglio non dimostra di svolgere il suo compito con diligenza, onestà e buon senso.

5.3 – del Falso Ideologico e della Diffamazione
Costituisce un atto di Falso Ideologico ogni dichiarazione scritta o verbale, contenente informazioni palesemente errate (cioè in assenza di prove), che genera una perdita economica o di prestigio personale (Diffamazione) al querelante (ad esempio viene considerata come falsario ogni persona che si faccia passare per una terza persona) Qualora venga comminata una ammenda, essa deve essere uguale o inferiore ai 100 ducati.
E’ assai grave la Diffamazione di un nobile o di un ufficiale civile o militare della Repubblica.
Classificazione : Reato Leggero.
Capi d’imputazione: Disturbo dell’ordine pubblico, Falsificazione


4.3 - dello Sfruttamento dei Beni Pubblici
Costituisce un atto di sfruttamento dei beni pubblici ogni uso delle proprie funzioni ufficiali al fine di arricchire la propria persona e/o i propri accoliti. Costituisce un atto di danno alle finanze pubbliche ogni comportamento speculativo destinato ad arricchirsi volontariamente a discapito delle finanze pubbliche.
Classificazione : Reato Grave.
Capo d’imputazione: Sfruttamento dei Beni Pubblici, Tradimento

4.5 – del Tradimento e dell'Alto Tradimento
Costituisce un atto di Tradimento ogni attentato da parte di un individuo contro della Serenissima Repubblica di Venezia contro le Istituzioni della stessa o ogni divulgazione di informazioni politiche, militari o economiche aventi come scopo, o possibile risultato, l’indebolimento della Provincia Veneziana e delle sue componenti locali, in particolare attraverso la perdita di territori, di popolazione, di stabilità sociale, di sovranità politica o di autonomia economica.
I 12 membri del Consiglio della Repubblica, i Sindaci e qualsiasi Funzionario Pubblico, devono svolgere il loro compito con diligenza, onestà e buon senso, nell'ambito di un disegno politico ed amministrativo condiviso e reso pubblico nell'ambito della Repubblica stessa rendendo sempre conto del proprio operato al Doge.
I Consiglieri, i Sindaci, qualsiasi Funzionario Pubblico e il Doge, in conseguenza del loro rango, si espongono a incriminazione per Alto Tradimento.
Per il Tradimento o per l'Alto Tradimento può essere prevista la pena dell'Esilio.
Classificazione : Reato Grave.
Capo d’imputazione: Tradimento, Alto Tradimento
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Finito di redigere le due missive, ritornò al piano inferiore.
Gli altri erano seduti ancora al tavolo. Vide gli occhi di tutti puntati addosso, e sul loro viso la preoccupazione.
Consegnò i documenti a Ciruzzotozzi: " Questi devono arrivare a Venezia entro domani, verrò a tagliarti la testa se ci metterai un giorno di più. Tieni la situazione sotto controllo e stai attento. Fai in modo che nessuno si metta tra te e Fuoconero, è a lui che devi consegnarli."
Ai lati della cinta di Giubius c'era un sacchetto con delle monete, prese 100 ducati e li diede al messo. " Ora vai! Non devi perdere altro tempo!!!"
--Ciruzzotozzi
Mophea arrivò al tavolo scura in volto. Nella taverna calò il silenzio. Anche il vento per uno strano caso aveva smesso di ululare proprio in quel momento.
La tensione nell'aria era così densa che poteva essere tagliata con un coltello e infilzata da una forchetta.

"Messer Ciruzzo queste sono le denunce da consegnare dirattamente al viceprefetto di Parenzo Fuoconero. Le voglio davanti a lui entro domani!!!" Tuonò Morphea.
"Ma..ma..ma... mia signora, da Pisa a Parenzo in un giorno solo è imposs..."
Ciruzzo stava per finire la frase quando vide la punta del pugnale di Morphea vicino alla sua gola.
"Entro domani sarete a Parenzo o giuro su Aristotele vi verrò a cercare e quando vi troverò con questo coltello vi raderò la barba con la vostra testa conficcata in una lancia!"
Ciruzzo deglutì amaro e si affrettò a rispondere "effettivamente pensandoci bene se partissi stamattina, correndo più veloce del vento, senza soste, beh riuscirei ad arrivare in tempo per domani notte."
Detto ciò Morphea invitò Ciruzzo a "sollecitare" le parti intime del suo cavallo con del peroncino piccante e a togliersi dalla sua vista all'istante.
"Bastava promettergli boccali di birra a volontà per vederlo stasera stessa a Parenzo" esclamò Tabac per sdrammatizzare la tensione. Tutti i presenti scoppiarono in una grassa risata.


Ciruzzo cavalcò tutto il giorno e tutta la notte e tutto il giorno seguente ancora. Spesso si chiedeva tra se e se per quale motivo stava facendo tutto ciò. "Per l'ideale!" si autoconvinceva. Eppure ad aspettarlo a casa c'era la sua amata. Si rese conto che la stava trascurando e si ripromise di passare più tempo accanto a lei non appena tutto ciò fosse finito.

Lui ed il suo cavallo Quasimodo arrivarono stremati alle porte di Parenzo in tarda nottata.
Chiese in taverna indicazioni per l'alloggio di Fuoconero e vi si precipitò. Voleva mettere fine a quella Maratona interminabile che lo perseguitava da giorni.
Bussò alla porta della casa di Fuoconero. Niente.
Capì che erano tutti a letto vista l'ora tarda. C'era solo una cosa da fare a quel punto.
Bussare più forte!
Finalmente si sentì un rumore di passi.
Una persona aprì la porta con un'espressione assonnata e allo stesso tempo infuriata. "Spero per voi che ci sia un motivo più che valido per venire a bussare a quest'ora della notte" disse.
"Ho una denuncia da fare. Siete voi il viceprefetto Fuoconero?" chiese Ciruzzo.
"Voi avete disturbato il sonno di un'intero palazzo per un furto di galline? La vostra denuncia può aspettare domani mattina! E adesso sciò! Tornate domani e ringraziate il cielo che non vi sgozzi per ciò che avete fatto!"

Ma che hanno tutti contro il mio collo? pensò Ciruzzo in quell'istante.
"Voi non capite Messere! E' una questione urgente! di vita o di morte!" la sua morte per mano di Morphea intendeva.
"Se adesso non andate via subito la vostra vita sarà in pericolo davvero!" ribattè l'uomo.
Ciruzzo cercò un verco per entrare nonostante la mole imponente dell'uomo.
"Mi manda Morphea!"

"Basta così" una voce dall'alto interruppe i due litiganti. Una figura era affacciata al balcone del palazzo ed osservava tutta la baruffa.
"Mio signore Fuoconero siete sveglio?" esclamò l'uomo.
"Certo... con tutto questo baccano non riuscirebbe a dormire neanche un sordo." disse bruscamente l'uomo sul balcone. Poi domandò "Chi avete detto che vi manda Messere?"
"Morphea, madama Morphea Borghese" Ciruzzo caddè a terra sfinito.
"Annibale fai entrare subito quell'uomo, dobbiamo parlare".
Giubius
Giubius era nervoso, morphea gli si avvicinò “ che c’è? Pensi ai 100 ducati?”. Giubius la guardò sprezzantemente e disse:
“Neanche fosse la prima volta; sono preoccupato invece. Chi dovesse leggere quei documenti ed agire di conseguenza,si metterà in un mare di guai! Sai benissimo come funziona la legge a Venezia. Gli accusati importanti si fanno assolvere in un solo giorno. E’ già successo tante volte! Ricordi quando un processo fu chiuso prima che il testimone dell’accusa potesse deporre e poi fu accusato e condannato per intralcio alla giustizia? Lo stesso accadrà a chi porterà avanti queste denunce. Venezia è diventato il cortile di palazzo Foscari e chiunque sia d’ostacolo sarà spazzato via a colpi di sentenza”.

Giubius, detto ciò, si rimise a pulire la spada; era da troppo tempo ferma.

_________________
Non potremmo distruggerli, ma gli strapperemmo un braccio e non gli può piacere.

Annibale
"Annibale fai entrare subito quell'uomo, dobbiamo parlare".

"Eccetto, mio Signore, ogni vostra buonissima parola è un ordine"

"Ti pareva"pensò il povero Annibale "quando dice lui, possono entrare tutti i maschi randagi dei dintorni, ma quando sono io che porto qualche bel giovetto pulito...apriti Cielo."

"Beh Messer Carrozza, che stiamo facendo ancora qui? Ha sentito il mio Signore, no? Dentro!"

"In verità...sarei Ciruzzo."

"Appunto, che ho detto io? Caciucco. Ora entriamo in casa prima che mi prenda un raffreddore."

Ciruzzo sospirò. Non era proprio giornata.

Entrati in casa, il povero viaggiatore venne condotto nello studio del Vice Prefetto dal traballante Annibale.


"Messer Cicuta si appoggì dove vuole."

"Ciruzzo..."

"Mica ho bisogno dell'eco, state zitto un pò che qui serve un cicchetto."

"Ma perché sono andato a Pisa? Perché riesco sempre a cacciarmi in questi pasticci?" pensò Ciruzzo mentre si appoggiava allo stipete della porta.

"Che stai affa'? T'ho detto d'appoggiarti non di appoggiarti alla porta. Quella si regge benissimo da sola. Che credete? Di essere in una stamberga di voi poveracci? Il mio Signore è una persona raffinatissimissima e si lava anche due volte al giorno!"

"Ma mi hai detto tu di appoggiarmi..."

"Eh! Appoggiati lì..sulla poltrona mica alla porta. Pure un Cafone e buzzurro doveva capitarmi stanotte, ma guarda tu."


Annibale versò con incredibile maestria un bicchiere di vino e si avvicinò al povero Ciruzzo.

"Grazie Annibal..."

Ormai senza più fiato, Ciruzzo vide Annibale tracannarsi il bicchiere di vino.

"Che c'è ora Messer Ciripuzzolo? Ho sete, con tutta la fatica che mi sta facendo fare oggi, ho bisogno di un cicchetto. Io lavoro, mica come lei che va a zonzo qui e lì, tutto il giorno a cavallo senza combinare mai niente."

All'improvviso entrò Messer Fuoconero
--Chicchina
Chcchina a sentir tutto quel trambusto a quell'ora della notte cominciò a bobottare come a suo solito e assunze un cipiglio indispettito.
"L'è mai possibile che non se riesce a stà calmi nemmeno con le tenebre della notte che incombono?!
Oibò che dè tutto sto vociare."


Essì che ella era indispettita perchè di solito era lei a fare baccano con le chiacchiere.
" Il mio signore deve essersi impazzito. Messer Fuoconero che da un festa in piena notte, devo andare a controllare, non sia mai che ho lasciato qualcosa fuori posto."

Prese in mano la sua fedele arma da combattimento, l'infallibbile scopino Sigismondo, e si avviò verso il vociare sospetto e incuriosente.
Da quando l'avorava per messer Fuoco mai un granello di polvere le era sfuggito grazie al suo fedele compagno, ne andava fiera.

La porta era chiusa, avvicinò l'orecchio alla fessura e cercò di ascoltare, non perchè era pettegola e impicciona, non sia mai che venisse a sentire queste chiacchiere su di lei. Chicchina pulisce, ma non perdona!
Le voci arrivavano confuse e inoltre da quella posizione non poteva controllare che tutto fosse in ordine.
Bussò delicatamente alla porta ed entrò senza aspettare risposta.
Gli sguardi dei tre uomini si puntarono tutti su di lei, che si giustificò.
" Eh, il mio bussare non ha sentito risposta, così sono entrata
E a passo svelto si diresse verso il mobile intarziato, sul fondo della sala.
Gli occhi di Ciruzzotozzi erano un po sorpresi un po divertiti dal comportamento della domestica.
Fuoconero le rispose.
"Certo Chicchina ho sentito bussare, magari la prossima volta mi dai il tempo di rispondere, lo apprezzerei"
Chicchina faceva su e giù con il fedele scopino sul mobile, che era già lindo e pinto e pareva non aver sentito le parole di Fuoconero, nel costatare però che i tre non continuavano la conversazione alzò lo sguardo e disse:
"Non preoccupatevi signore vi perdono, continuate pure, non fate caso a me, sono quì solo per pulire, e poi non lamentatevi, che avete una domestica assai rara, dovreste vantarvi di me. Che mi alzo a quest'ora tarda per venire a spolverare"
Gli occhi della domestica caddero su Ciruzzo.
"Avanti messere, continuate pure non siate timido, io non mordo"
E gli fece l'occhiolino.
Fuoconero scosse la testa, in fatto di domestici non doveva intendersene molto.
"Chicchina suvvia, pulirete domani mattina, lasciaci lavorare, Ciruzzo quì afferma che è una questione di vita o di morte"
Chicchina sgranò gli occhi e guardò il forestiero come aspettandosi una conferma.
Ciruzzo annuì.
Chicchina si precipitò davanti a lui e guardandolo insistentemente negl'occhi disse:
"Di vita o di morte?? Dite dite, raccontate..
Si sedette sul bracciolo accanto a lui e con nochalance le passava lo scopino sulla pelata.
"E' per mettervi a proprio agio"
Si giustificò cogliendo lo sguardo contrariato di Cirozzo. Sorrise.

Fuoconero intervenì.
"Forza Chicchina tornatene a dormire le pulizie le farai domani mattina. Annibale accompagna Chicchina alla porta per favore"
La domestica sgranò gli occhi.
Ma..ma.. Signore, voi sottovalutate il mio lavoro l'ho sempre detto, non capite l'importanza di certe faccende..."
Annibale prese di peso la donna mente questa continuava a blaterare insensata e la accompagnò fuori dalla porta.
Chicchina vide la porta chiudersi davanti al suo volto sconvolto.
"Uomini!!"
Blaterò tra se e se. si aggiustò i capelli, le vesti e strinse bene lo scopino, poi con quel poco di orgoglio che le era rimasto si inginocchiò, poggiò l'orecchio alla fessura della porta e cercò di cogliere le parole dei tre uomini.
"E' una questione di vita e di morte!!!"
Si disse.
Darcy
Da poco aveva ricevuto in eredità un palazzetto con annessi terreni da un anziano zio che non sapeva neanche di avere. Non ci volle troppo tempo ad abituarsi alla sua nuova condizione per alcuni versi. Lui sempre servitore di altri ora aveva persone di servizio che non tanto facilmente riusciva a comandare.

30 dicembre 1457 tarda notte

Ciruzzo fu accompagnato dal fedele Annibale, anche lui ereditato dal generoso zio in una delle stanze adibite a studio. Egli entrò e si presentò a lui. Anche l'immancabile curosa di Chicchina non tardò a farsi vedere...

Dopo un po' di confusione si fece spiegare il motivo della visita:
- Son qui per consegnarvi questa missiva personalmente da parte di Morphea.
- Bene, vi ringrazio per ora potete andara a rifocillarvi e riposarvi dal vostro viaggio. Annibale vi accompagnerà. Ora lasciatemi solo.
rispose fuoconero congendando entrambi

Egli si domandava per quale motivo quella donna gli mandava un messaggio e come mai era questione di vita o di morte. Egli non l'avava mai conosciuta di presona e mai ci aveva parlato, forse l'aveva intravista nelle stanze della prefattura qualche volta mentre ella era ancora giudice di Venezia. Si sedette alla suo scrittoio e aprì la lettera. Una lettera accompagnata da una denuncia:



Fuoconero,
so che al momento siete Vice-Prefetto. Qualcuno mi ha raccomandato la Vostra persona, poichè vi ritiene ligio al dovere ed incorruttibile.
Vi allego di seguito una denuncia.
Sarà una di quelle denunce scomode che non portano altro che guai, decidete Voi se portarla avanti e se farlo menzionandomi. Non voglio, in alcun modo che alcuna colpa ricada su di Voi, quindi se lo riterrete opportuno scaricate su me ogni responsabilità, perchè mai vi riterrò responsabile per una cosa del genere.

Addì 29 Dicembre 1457

Morphea Borghese


Una denuncia scomoda la chiamava... la lesse e capì che lo era davvero. Morphea gli chiedeva di portare una denuncia nell'ufficio del PM ed accusava Ladyfair. Il capo di imputazione era tradimento e le leggi citate erano tre. Non era certo che la denuncia fosse in regola non perchè non conoscesse le leggi ma in quanto le leggi e gli eventi erano sempre molto interpretabili, ma a vederla pareva perfetta. Avrebbe voluto consultarsi col prefetto, ma proprio lei era la persona da denunciare e inoltre il nuovo prefetto tardava ad arrivare. Morphea era stata giudice ed era certo che lei sapesse quello che scriveva. Era pur vero che le due dame avevano avuto delle divergenze di opinioni in passato da come si poteva osservare nelle pubbliche piazze, e dunque si poteva anche pensare che era una ripicca. Ma egli non aveva motivo di pensare una cosa del genere. Lui era troppo buono e non pensava mai male di nessuno...
Poi disse fra sé sé: Perchè mi dice di menzionarla nella denuncia? Non mi pare vi sia nessuna legge che dice che bisogna scrivere il nome del querelante. Una denuncia è una denuncia... Io la faccio e se mi chiedono chi mi ha chiesto di esporla lo dirò senza problemi. Dato che per Morphea è così importante che la posti lo farò.
Così prese la lettera di Morphea e la bruciò alla fiamma della candela che teneva sul tavolo finchè se sue ceneri si sparsero ai piedi di essa. Domani Chicchina avrà un po' di polvere da raccogliere. Sono certo che avrà da lamentarsi...ma del resto se l'è cercata stasera. pensò con un sorriso. Poi se ne tornò nelle sue stanze a dormire



31 dicembre 1457

Si svegliò presto come sempre e usci' di gran fretta con la denuncia in tasca. Era l'ultimo dell'anno e vi erano molte cose da fare. In città si stava organizzando una festa e lui doveva aiutare nell'organizzazione.
Dopo un giro in prefettura e poi nella sua bottega e infine corse a Venezia e consegnò la denuncia nell'Ufficio del Pubblico ministero. Dopo di che se ne tornò a Parenzo per godersi la fine dell'anno con i suoi amici in piazza.
Prima di andare a letto quella notte andò nel suo ufficio alla sua scrivania perfettamente ordinata e pulita dalle ceneri della lettera che aveva bruciato. Sorrise immaginando alle ingiurie che la Chicchina aveva sicuramente lanciato nel ripulire.

3 gennaio 1458

Le giornate trascorsero tranquille. Nessun accadimento. La denuncia se ne stava li nell'ufficio del PM e non aveva suscitato nessun interesse. Quella mattina incontrò Ladyfair in Prefettura e ella insinuò con amare parole che lui ce l'aveva con lei personalmente. Questo non era vero e glielo spiegò ma ella non volle sentire ragioni. Poco dopo si trovò una denuncia fatta dall'ex giudice Pietro Longhena nell'ufficio del PM che diceva:


Pietro_longhena ha scritto:
    Nome dell' imputato Fuoconero http://www.iregni.com/FichePersonnage.php?login=Fuoconero

    Reato imputato: Tradimento
    Luogo e data: Venezia 30 dicembre 1457
    Nome della vittima: Serenissima Repubblica di Venezia

    Screen dell'imputato al momento della denuncia: http://img85.imageshack.us/i/fuoconero.jpg/

    Prove:
    http://img697.imageshack.us/i/fuoco1.jpg/
    http://img193.imageshack.us/i/fuoco2.jpg/
    http://img85.imageshack.us/i/fuoco3.jpg/
    http://img707.imageshack.us/i/fuoco4.jpg/

    Il giorno 30 dicembre il Vp abusando delle proprie funzioni, venendo meno al proprio giuramento di fedeltà alla repubblica, compiendo atto d'abuso d'ufficio, denuncia il Prefetto in carica Ladyfair, accusandola di aver dichiarato il falso, Sfruttato beni pubblici e commesso reato di tradimento.
    Risulta di tutta evidenza che il Prefetto Ledyfair è alla data odierna come evidenziato nelle prove allegate n.3 e 4, ancora il Prefetto il carica perchè altro Prefetto non è stato nominato e possiede gli accreditio dogali (pulsanti ig per lo svolgimento delle funzioni) pertanto la denuncia risulta effettuata a fini personali che nulla hanno a vedere con l'ordiamento veneziano abusando della propria funzione, configurando pertanto il reato di tradimento da parte di chi riveste la pubblica funzione di vp.

    Citazione:
    Citazione:
    5.3 – del Falso Ideologico e della Diffamazione
    Costituisce un atto di Falso Ideologico ogni dichiarazione scritta o verbale, contenente informazioni palesemente errate (cioè in assenza di prove), che genera una perdita economica o di prestigio personale (Diffamazione) al querelante (ad esempio viene considerata come falsario ogni persona che si faccia passare per una terza persona) Qualora venga comminata una ammenda, essa deve essere uguale o inferiore ai 100 ducati.
    E’ assai grave la Diffamazione di un nobile o di un ufficiale civile o militare della Repubblica.
    Classificazione : Reato Leggero.
    Capi d’imputazione: Disturbo dell’ordine pubblico, Falsificazione


    Citazione:
    4.3 - dello Sfruttamento dei Beni Pubblici
    Costituisce un atto di sfruttamento dei beni pubblici ogni uso delle proprie funzioni ufficiali al fine di arricchire la propria persona e/o i propri accoliti. Costituisce un atto di danno alle finanze pubbliche ogni comportamento speculativo destinato ad arricchirsi volontariamente a discapito delle finanze pubbliche.
    Classificazione : Reato Grave.
    Capo d’imputazione: Sfruttamento dei Beni Pubblici, Tradimento
    Citazione:





    Citazione:





    A seguire per maggior dettaglio la denuncia del vp oggetto del reato denunciato.


Fuoconero ha scritto:
Nome dell' imputato Ladyfair http://www.iregni.com/FichePersonnage.php?login=Ladyfair

Reato imputato: Tradimento, Alto Tradimento
Luogo e data: Venezia 26 – 30 dicembre 1457
Nome della vittima: Serenissima Repubblica di Venezia

Screen dell'imputato al momento della denuncia: http://i47.tinypic.com/2564cpu.jpg

Prove:
1) http://i47.tinypic.com/2ezgxhe.jpg - http://i48.tinypic.com/10y0swl.jpg
2) http://i48.tinypic.com/nb6tya.jpg
3) http://i47.tinypic.com/snpa85.jpg
4) http://i47.tinypic.com/346xg2d.jpg
5) http://i47.tinypic.com/25fsvic.jpg
6) http://i46.tinypic.com/jpkk29.jpg

Note:1) Il 26 dicembre l’imputato non piu’ Prefetto della Repubblica fa pubblicare a suo nome il bando per la ricerca di un vice prefetto alla difesa nel municipio di Udine.2) Il 27 dicembre nel municipio di Udine si candida come vice prefetto dichiarando che in quel momento non sta svolgendo alcun incarico. 3) Il 28 dicembre l’imputato si auto nomina come vice prefetto alla difesa di Udine dichiarando che e’ Prefetto facente funzione.4) Il 30 dicembre dichiara in taverna della repubblica che lei non e’ Prefetto dal 23 dicembre. 5) ) Il 26 dicembre l’imputato non piu’ Prefetto della Repubblica., pubblica il bando per la ricerca di un vice prefetto doganiere nel municipio di Venezia. 6) il 28 dicembre l’imputato non piu’ Prefetto nomina come vice prefetto di venezia Pietro Longhena senza averne l’autorita’

L’imputato autorizzandosi si fa passare per Prefetto mentre ella non lo e’ e dunque dichiara il falso. Inoltre sfrutta la sua presunta autorita’ per arricchire il suo prestigio personale nominandosi vice prefetto difesa per la citta’ di Udine. Infine come membro del consiglio non dimostra di svolgere il suo compito con diligenza, onestà e buon senso.

Citazione:
5.3 – del Falso Ideologico e della Diffamazione
Costituisce un atto di Falso Ideologico ogni dichiarazione scritta o verbale, contenente informazioni palesemente errate (cioè in assenza di prove), che genera una perdita economica o di prestigio personale (Diffamazione) al querelante (ad esempio viene considerata come falsario ogni persona che si faccia passare per una terza persona) Qualora venga comminata una ammenda, essa deve essere uguale o inferiore ai 100 ducati.
E’ assai grave la Diffamazione di un nobile o di un ufficiale civile o militare della Repubblica.
Classificazione : Reato Leggero.
Capi d’imputazione: Disturbo dell’ordine pubblico, Falsificazione


Citazione:
4.3 - dello Sfruttamento dei Beni Pubblici
Costituisce un atto di sfruttamento dei beni pubblici ogni uso delle proprie funzioni ufficiali al fine di arricchire la propria persona e/o i propri accoliti. Costituisce un atto di danno alle finanze pubbliche ogni comportamento speculativo destinato ad arricchirsi volontariamente a discapito delle finanze pubbliche.
Classificazione : Reato Grave.
Capo d’imputazione: Sfruttamento dei Beni Pubblici, Tradimento


Citazione:

4.5 – del Tradimento e dell'Alto Tradimento
Costituisce un atto di Tradimento ogni attentato da parte di un individuo contro della Serenissima Repubblica di Venezia contro le Istituzioni della stessa o ogni divulgazione di informazioni politiche, militari o economiche aventi come scopo, o possibile risultato, l’indebolimento della Provincia Veneziana e delle sue componenti locali, in particolare attraverso la perdita di territori, di popolazione, di stabilità sociale, di sovranità politica o di autonomia economica.
I 12 membri del Consiglio della Repubblica, i Sindaci e qualsiasi Funzionario Pubblico, devono svolgere il loro compito con diligenza, onestà e buon senso, nell'ambito di un disegno politico ed amministrativo condiviso e reso pubblico nell'ambito della Repubblica stessa rendendo sempre conto del proprio operato al Doge.
I Consiglieri, i Sindaci, qualsiasi Funzionario Pubblico e il Doge, in conseguenza del loro rango, si espongono a incriminazione per Alto Tradimento.
Per il Tradimento o per l'Alto Tradimento può essere prevista la pena dell'Esilio.
Classificazione : Reato Grave.
Capo d’imputazione: Tradimento, Alto Tradimento
Citazione:





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Fuoconero ha scritto:




















Citazione:







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Egli rimase basito di tale denuncia che non potè che reputare diffamante. Egli aveva fatto il suo dovere come richiesto da un cittadino veneziano e veniva accusato addirittura di tradimento. Le cose scritte nella denuncia da egli riportata potevano esser corrette o meno ma lui che cosa c'entrava? Dopo poche ore giunse un altra denuncia questa volta di Ladyfair con imputazione "diffamazione ai danni di un nobile della serenissima"

Ladyfair ha scritto:
Nome dell' imputato:
http://www.iregni.com/FichePersonnage.php?login=Fuoconero

Reato commesso: insulto, diffamazione ai danni di un nobile della serenissima

Luogo dove e’ stato commesso il reato e data: Venezia, Taverna della Repubblica ufficio del pm - 31 dicembre 1457

Nome della vittima: Lucrezia Barberini "Ladyfair" Baronessa di Castellavazzo

Screen dell'imputato al momento della denuncia:
http://it.tinypic.com/r/11aln6d/6


Prove: n.1 - http://img697.imageshack.us/i/fuoco1.jpg/
n.2 http://img193.imageshack.us/i/fuoco2.jpg/
n.3 http://it.tinypic.com/r/2j196w8/6
n.4 http://it.tinypic.com/r/6ohb8m/6

Note: Il Vp Fuoconero denunciava in data 31.12.1457 (prova n. 1 e 2) la Baronessa Ladyfair per presunto abuso di carica asserendo che ella "non era più Prefetto già dal 26.12" e che quindi gli atti successivi da lei compiuti in tale veste configurassero un abuso e quindi un tradimento ai danni della repubblica. Il VP Fuoconero ometteva di indicare un denunciante, deve percio' considerarsi la sua denuncia o come postata d'ufficio e in tal caso abusando della sua funzione, poichè solo il nuovo Prefetto in quanto consigliere della repubblica poteva sapere a che titolo la denunciante continuasse a svolgere le sue mansioni e quindi decidere se vi era o meno un abuso della carica, o come postata a titolo personale, in tal caso assumendosene tutte le responsabilità. L'omissione dell'indicazione di un denunciante fa cadere quindi sul VP Fuoconero la responsabilità delle dichiarazioni mendaci e lesive dell'onore di un nobile della Serenissima configurando il reato di diffamazione e insulti a suo carico. Il fatto che la denunciante avesse ancora disponibile il suo ufficio (prova n. 3 ) ancora nella notte del 3 gennaio e la dichiarazione di fine mandato del Doge Dircolab del 3.1.1458 (prova n. 4 ) smentiscono definitivamente le affermazioni del vp Fuoconero circa un abuso di carica configurando la diffamazione e l'insulto a carico della denunciante, resa ancora più grave in considerazione del suo status di nobile (Baronessa) della serenissima.

Citazione:
5.2 – dell'Insulto
Costituisce un atto di Insulto pubblico ogni proposito pubblico atto ad infangare, deridere o sminuire l’Onore personale di un abitante della Repubblica, o della sua ascendenza, e che scandalizzi l’Opinione Pubblica.
Costituisce un atto di insulto privato ogni scritto atto ad infangare l’onore personale di un abitante della Repubblica, o della sua ascendenza, ed il cui contenuto si oppone alla morale comune e civile. Nei limiti della discrezionalità del Giudice (ma senza aggravio del reato) un Insulto nei confronti di un nobile, di un militare o di un ufficiale civile, è da punirsi con una pena più pesante se commesso da un non nobile.
Un insulto commesso da un nobile verrà segnalato agli organi competenti dell'Araldica per ogni azione che loro riterranno opportuna.
Qualora venga comminata una ammenda, essa deve essere uguale o inferiore ai 100 ducati e non si può essere incarcerati per questo reato.
Classificazione : Reato Leggero
Capi d’imputazione: Diffamazione e Insulti, Disturbo dell’Ordine Pubblico


Citazione:

5.3 – del Falso Ideologico e della Diffamazione
Costituisce un atto di Falso Ideologico ogni dichiarazione scritta o verbale, contenente informazioni palesemente errate (cioè in assenza di prove), che genera una perdita economica o di prestigio personale (Diffamazione) al querelante (ad esempio viene considerata come falsario ogni persona che si faccia passare per una terza persona) Qualora venga comminata una ammenda, essa deve essere uguale o inferiore ai 100 ducati.
E’ assai grave la Diffamazione di un nobile o di un ufficiale civile o militare della Repubblica.
Classificazione : Reato Leggero.
Capi d’imputazione: Disturbo dell’ordine pubblico, Falsificazione


si riporta per completezza la denuncia postata dal vp Fuoconero:
Fuoconero ha scritto:
Nome dell' imputato Ladyfair http://www.iregni.com/FichePersonnage.php?login=Ladyfair

Reato imputato: Tradimento, Alto Tradimento
Luogo e data: Venezia 26 – 30 dicembre 1457
Nome della vittima: Serenissima Repubblica di Venezia


Screen dell'imputato al momento della denuncia: http://i47.tinypic.com/2564cpu.jpg

Prove:
1) http://i47.tinypic.com/2ezgxhe.jpg - http://i48.tinypic.com/10y0swl.jpg
2) http://i48.tinypic.com/nb6tya.jpg
3) http://i47.tinypic.com/snpa85.jpg
4) http://i47.tinypic.com/346xg2d.jpg
5) http://i47.tinypic.com/25fsvic.jpg
6) http://i46.tinypic.com/jpkk29.jpg

Note:1) Il 26 dicembre l’imputato non piu’ Prefetto della Repubblica fa pubblicare a suo nome il bando per la ricerca di un vice prefetto alla difesa nel municipio di Udine.2) Il 27 dicembre nel municipio di Udine si candida come vice prefetto dichiarando che in quel momento non sta svolgendo alcun incarico. 3) Il 28 dicembre l’imputato si auto nomina come vice prefetto alla difesa di Udine dichiarando che e’ Prefetto facente funzione.4) Il 30 dicembre dichiara in taverna della repubblica che lei non e’ Prefetto dal 23 dicembre. 5) ) Il 26 dicembre l’imputato non piu’ Prefetto della Repubblica., pubblica il bando per la ricerca di un vice prefetto doganiere nel municipio di Venezia. 6) il 28 dicembre l’imputato non piu’ Prefetto nomina come vice prefetto di venezia Pietro Longhena senza averne l’autorita’

L’imputato autorizzandosi si fa passare per Prefetto mentre ella non lo e’ e dunque dichiara il falso. Inoltre sfrutta la sua presunta autorita’ per arricchire il suo prestigio personale nominandosi vice prefetto difesa per la citta’ di Udine. Infine come membro del consiglio non dimostra di svolgere il suo compito con diligenza, onestà e buon senso.

Citazione:
5.3 – del Falso Ideologico e della Diffamazione
Costituisce un atto di Falso Ideologico ogni dichiarazione scritta o verbale, contenente informazioni palesemente errate (cioè in assenza di prove), che genera una perdita economica o di prestigio personale (Diffamazione) al querelante (ad esempio viene considerata come falsario ogni persona che si faccia passare per una terza persona) Qualora venga comminata una ammenda, essa deve essere uguale o inferiore ai 100 ducati.
E’ assai grave la Diffamazione di un nobile o di un ufficiale civile o militare della Repubblica.
Classificazione : Reato Leggero.
Capi d’imputazione: Disturbo dell’ordine pubblico, Falsificazione


Citazione:
4.3 - dello Sfruttamento dei Beni Pubblici
Costituisce un atto di sfruttamento dei beni pubblici ogni uso delle proprie funzioni ufficiali al fine di arricchire la propria persona e/o i propri accoliti. Costituisce un atto di danno alle finanze pubbliche ogni comportamento speculativo destinato ad arricchirsi volontariamente a discapito delle finanze pubbliche.
Classificazione : Reato Grave.
Capo d’imputazione: Sfruttamento dei Beni Pubblici, Tradimento


Citazione:

4.5 – del Tradimento e dell'Alto Tradimento
Costituisce un atto di Tradimento ogni attentato da parte di un individuo contro della Serenissima Repubblica di Venezia contro le Istituzioni della stessa o ogni divulgazione di informazioni politiche, militari o economiche aventi come scopo, o possibile risultato, l’indebolimento della Provincia Veneziana e delle sue componenti locali, in particolare attraverso la perdita di territori, di popolazione, di stabilità sociale, di sovranità politica o di autonomia economica.
I 12 membri del Consiglio della Repubblica, i Sindaci e qualsiasi Funzionario Pubblico, devono svolgere il loro compito con diligenza, onestà e buon senso, nell'ambito di un disegno politico ed amministrativo condiviso e reso pubblico nell'ambito della Repubblica stessa rendendo sempre conto del proprio operato al Doge.
I Consiglieri, i Sindaci, qualsiasi Funzionario Pubblico e il Doge, in conseguenza del loro rango, si espongono a incriminazione per Alto Tradimento.
Per il Tradimento o per l'Alto Tradimento può essere prevista la pena dell'Esilio.
Classificazione : Reato Grave.
Capo d’imputazione: Tradimento, Alto Tradimento
Citazione:





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Fuoconero ha scritto:





















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decise dunque di scrivere un messaggio a Morphea per informarla di quanto stesse accadendo:



Gentile Morphea
Ebbene si, sono ancora vice prefetto. Non posso immaginare chi vi ha parlato di me. Ritengo questo fatto assai raro. Di me non parla mai nessuno. Ma chi vi ha parlato di me sicuramente ha capito che persona sono. Ligio al mio dovere e incorruttibile, e forse pure troppo se mi devo confrontare con certi personaggi presenti nella nostra amata repubblica.

Il 31 dicembre, prima della festa del paese mi feci carico di onorare la vostra richiesta di esporre la denuncia nell'ufficio del Pubbilico Ministero. Mi ripromisi che se qualcuno mi avesse domandato chi mi ha chiesto di esporla io avrei fatto il vostro nome. Non ritenevo necessario farlo, anche perchè la legge non dice che si deve mettere il nome del querelante e inoltre non mi è stato mai detto da alcun mio superiore che bisogna farlo. Questa mia mancanza di furberia che io definirei buona fede, perchè di questo si tratta, mi ha causato addirittura due denuncie. Una da parte dell'ex giudice Pietro Longhena e l'altro da parte di Ladyfair. Possibile che queste due persone abbiano visto solo il male nella mia persona? Io ho esposto le denuncie con il massimo della mia buona fede. Non mi è stato neanche chiesto chi fosse il querelante e neanche mi han dato il tempo di farlo se era il caso.

Pare che ora dovrò subire dei processi. Sarò sincero con voi, ho i miei seri dubbi che apriranno il processo alla nobile Ladyfair, mentre a me li apriranno e mi condanneranno. E' questa la giustizia di Venezia? Mi ritengo persona umile e di pochi mezzi, nonostante abbia ereditato un palazzetto e in terreno da uno zio. Cosa mi potranno fare le loro condanne? Io penso che potranno solo amareggiarmi e magari rendermi un uomo peggiore e non migliore di certo. Non ho alcuna aspirazione politica e neanche nobiliare. Il mio unico interesse in questa vita è stato di aiutare gli altri e a rendermi disponibile per la giustizia. Non ho una famiglia e non ho un nome. Ho pochi amici e quelli mi comprenderanno. Per il resto,non ho nulla da perdere e questo spero che sarà ben chiaro a tutti. .
Mi scuso oltremodo per questo mio sfogo, sono davvero amareggiato. Vi invio le copie delle denuncie che mi sono state fatte, magari mi postrete rispondere e dirmi secondo voi che cosa dovrei fare. Se ignorarle o rispondere. Vi ripeto ,non ho nulla da perdere e chi mi conosce lo sa e ora lo sapete anche voi.
So che non volevate coinvolgermi in tutto questo, ma non siate triste, io in un modo o nell'altro supererò anche questa umilianzione di cui voi non avete colpa alcuna.

Fuoconero



Prese la lettera l'arrotolò insieme alle copie delle denuncie. poi chiamò a se Chicchina.
Mia cara, so che sei persona fidata e devota. Ho bisogno che tu porti queste carte a Pisa e che le consegni in mano a dama Morphea. Partirai oggi stesso con Ciruzzo.
La fedele serva annuì grata di ricevere un incarico tanto importante e di fiducia dal suo signore.
_________________

... you have bewitched me body and soul.
















Morphea
06 Gennaio 1458



I giorni passavano e quel pensiero non l'abbandonava.
Come al solito l'unica a rendersene conto fu Mistic: "Ridi e scherzi come se nulla fosse, anche più del solito... cosa c'è che non va? E' come se l'aria cupa di Venezia si leggesse sul tuo volto ogni volta che ritorni lì col pensiero....!"
La guardò e abbozzò un sorriso di circostanza." Le parole dette da Giub qualche giorno fa è come se m'accompagnassero.Mi risuonano nella testa come le campane della Cattedrale nell'ora di punta, e poi... le notizie sulla Croazia. E' come se avessi una lama conficcata nel petto.... e le parole di ieri notte dette da Legio non mi hanno di certo fatta sentire meglio."
Quando il Generale aveva fatto capolino in taverna Mistic era distratta e a stento lo aveva salutato: " Nuove? "
Cominciò a passarsi tra le mani una pietra che aveva trovato prima di oltrepassare la soglia della Taverna quella mattina: " M'ha chiesto quali fossero le novità... e ho provato a scherzarci su facendomi scudo di Maria Aragona.... Ma più provavo a sdrammatizzare più capiva che non avevo nulla di piacevole da raccontarli!."
Mistic si avvicinò e si mise a sedere sullo sgabello difronte " Gli hai raccontato tutto?" le chiese.
Si guardò le mani e allungò le braccia per fargliele vedere " Hai mai avuto la sensazione di averle sporche anche quando le hai lavate più e più volte? " le disse alquanto seccata.
Mistic tirò un sospiro e scosse il capo " Non riesco a comprenderti oggi... spiegati meglio!"
" Ha detto una frase che non m'è piaciuta... c'è una parte di me che la condivide, ma l'altra... quella combattiva... quella che crede che senza ideali si muore sul serio... non può accettarla!" aggiunse.
" Che frase t'ha detto?" ribattè Mistic, impaziente di una risposta che fosse chiara.
"Il popolo non esiste marfy!"
--Ciruzzotozzi
"100 ducati!"
"Sono troppi non li avrete" ribattè Fuoconero alla richiesta di Ciruzzo.

"Questa è la somma che Morphea mi ha elargito per trasportare i documenti da Pisa a Parenzo" mentì Ciruzzo "e adesso chiedo a voi lo stesso trattamento. Sono un messaggero, sto facendo il mio lavoro e qualcuno dovrà pur pagarmi".
Questo era vero, effettivamente in quel momento stava lavorando, ma non come messaggero... ma da brigante.
Quella di raggirare le persone era l'unica cosa che sapeva fare, e ogni occasione, ogni opportunità, ogni stuazione favorevole doveva essere sfruttata a proprio favore.

"Vista la situazione delicata vi chiederò un prezzo bassissimo per i miei servizi... 80 ducati".
"E' un prezzo eccessivo".


Non molla! pensò Ciruzzo devo inventarmi qualcosa e strappargli dalle tasche quello che posso.

"Va bene Messer Fuoconero. Prenderò da voi solo 50 ducati. I restanti 50 sono sicuro che mi verranno saldati direttamente dalla generosissima Madama Morphea al mio ritorno a Pisa. Sono sicuro che lei non opporrà obiezioni nel pagare un onesto lavoratore come me, mentre non saprei dirvi cosa penserà di voi dopo che avrò riferito l'accaduto".

Ciruzzotozzi stava rischiando grosso questa volta, e lo sapeva. Se Morphea fosse venuta a conoscienza di quello che stava per fare sarebbe andata su tutte le furie ed avrebbe fatto della sua testa un trofeo da esporre nella Taverna del Fuoco. Ma lui ed il pericolo andavano a braccetto da tempo.

Fuoconero assunse un'espressione pensierosa e accigliata. Ciruzzo lo scrutò cercando di cogliere i suoi pensieri. Credette che molto probabilmente era fatta, l'aveva raggirato. Finche vide il Viceprefetto muoversi contro di lui puntandogli un dito addosso.

"Tu, misero brigante... vuoi derubarmi" disse con una tranquillità innaturale.
"Ma ma ma... brigante io...?"
si oppose timidamente Ciruzzo.
"Morphea non è tanto stupida da spedire fin qui dei documenti così importanti e pericolosi tramite un normale messaggero. Tu sei un suo scagnozzo.
Molto probabilmente ti ha minacciato affinchè mi portassi queste carte il prima possibile. Ho a che fare tutti i giorni con i tipi come te, vi conosco bene. E tu hai proprio l'aspetto di un ladro di cavalli".


Fuoconero aveva intuito bene e la conferma si leggeva stampata sul volto terrorizzato di Ciruzzo che in quel preciso istante stava già immaginando la sua testa appessa accanto a quella del leone e della gazzella presenti nel salone della Taverna del Fuoco.

Infine ordinò a Ciruzzo di non lasciare la città finchè non si fosse conclusa tutta la faccenda, se non voleva essere denunciato.
Quest'ultimo non aveva minimamente l'intenzione di andarsene da Parenzo, non per timore della legge, ma solo per timore di incrociare per la propria strada Morphea con il suo coltello affilato tra le mani. Per la prima volta nella sua vita era in una prigione senza sbarre ed il suo pensiero in quel momento andava alla sua amata lontana. Chissà quando l'avrebbe rivista, si chiese.
Aveva giocato d'azzardo e puntato molto su questa mano. Ed aveva perso.



3 gennaio 1458

Fuoconero ordinò ad Annibale di cercare Ciruzzotozzi.
Annibale non ebbe difficolta nel reperirlo; di fatti Ciruzzo era solito passare le giornate in taverna a scroccare birra in cambio di storie bizzarre di imprese da lui vissute. Lo condusse subito dal suo signore.

"Oggi stesso partirai per Pisa. Scorterai la mia fedele Chicchina che consegnerà questa missiva nelle mani di Morphea.
Se vuoi che Morphea non sappia niente di quel che è accaduto l'altra notte dovrai assicurarti che la missiva arrivi a destinazione e prenderti cura di Chicchina".


Ciruzzo visibilmente contrariato fece segno di aver capito e si avviò verso la porta per prepararsi al viaggio.

"Ah dimenticavo... ovviamente riaccompagnerai Chicchina a Parenzo dopo".

Ciruzzo uscì borbottando e sbattendo la porta.
--Chicchina
Quasimodo era stato rifocillato, era stato sellato e ora era pronto per la partenza. Accanto a lui c'era il suo padrone Ciruzzo che gli stanziava accanto rigido, immobile, che sovrastava chi gli era attorno in tutta la sua robusta mole. Era percepibile in quella immobilità quasi innaturale un solo movimento, quello del suo piede sinistro che continuava a battere imperterrito sul terreno.
Anche il cavallo cominciava a stancarsi, quell'attesa era snervante.
"Non capisco l'utilità della domestica."
Si disse Ciruzzo,
"rallenta solo il mio lavoro." Sbuffò.
"Io sono una persona seria! Un onesto lavoratore...in quello che faccio." Rifletté un attimo su quest'ultima frase, poi decise di lasciar correre.
"E non tollero che degli incompetenti rallentino la mia professionalità!!" Sputò violentemente sul terreno, con rabbia.

"Oh messer Ciruzzo no no no! Non voglio vedere queste cose in mia presenza."
La voce squillante di Chicchina arrivò come un barrito fastidioso alle orecchie di Ciruzzo.
"Forza forza messere!! Muoversi! Ancora così state?? Io sono pronta da un pezzo. Il viaggio è lungo tocca mettersi in cammino"
Chicchina vide la bocca di Ciruzzo spalancarsi e dare al volto un espressione sconvolta, la mascella quasi gli toccava per terra.
"Veramente madama, siete voi la ritardataria, io sono qui da un ora ad aspettare con il mio Quasimodo." Ribatté il brigante dando orgogliosamente una pacca al sedere del destriero.
Chicchina scosse il capo come a voler dire "con certa gente non si può proprio ragionare", e da donna superiore qual'era lasciò cadere il discorso.
Si avvicinò al cavallo poggiò le mani sulla sella e con tono perentorio disse :
"Forza. Tiratemi su non possiamo mica stare giorni a trastullarci". E senza controllare che Ciruzzo stesse o no per eseguire il suo ordine, puntò il viso all'insu e attese che la sollevasse.
Ciruzzo decise che se proprio doveva farsi il viaggio con lei, la cosa migliore e meno stressante era assecondarla.
Si avvicinò e sollevandola da i fianchi la issò su Quasimodo.

Nel far nascere Chicchina in quell'ambiente, molto probabilmente l'Altissima Essenza si era confusa, aveva la stoffa della padrona ed era un asso a dare ordini.

Viaggiare era piacevole in fondo, Chicchina si lamentava solo del fatto che al galoppo la sua magnifica acconciatura si perdesse nel vento e non poteva darsi una rassettata.
Chissà perchè il mio signore non ha voluto che mi portassi i miei gingilli, almeno lo scopettino poteva concedermelo, come farà senza di me... I pensieri di Chicchina volavano a briglia sciolta e non avendo null'altro da fare durante il viaggio, pensò molto di più di quanto ebbe da pensare in tutta la sua vita.
In effetti Fuoconero dovette mettere in atto tutta la sua autorità per impedire a Chicchina di portarsi gingilli inutili, conscio che più avessero viaggiato leggeri, prima sarebbero arrivati a destinazione.
Chicchina era stata orgogliosissima di ricevere quell'incarico e custodiva gelosamente la missiva affidatale dal suo signore in una tasca interna.
Nel tragitto, ogni tanto controllava che ci fosse ancora, per sicurezza.
Per Ciruzzo il viaggio di ritorno, nonostante la compagnia di Chicchina, fu certamente meno pesante e impegnativo di quello dell'andata.
Si fermarono più volte a riposare e rifocillarsi, e quando erano in cammino il paesaggio scorreva uniforme e costante intorno a loro.
Anche per Chicchina in fin dei conti la compagnia di Ciruzzo non le dispiaceva affatto, era un bell'omaccione e la sua testa glabra aveva un non so che di affascinante.
Se non fosse stata una donna di classe qual'era, un pensierino ce l'avrebbe di certo fatto...solo un pensierino, sia chiaro!

Il quarto giorno di viaggio addì 7 gennaio, finalmente i due furono alle porte di Pisa.
Chicchina controllando nuovamente che la missiva fosse ancora al suo posto disse con un sorriso :
"Bene. Sono stata bravissima. Sono orgogliosa di me per il lavoro svolto!"
Ciruzzo se la guardò male, e io? mi sono grattato?, pensò guardando storto la donna.
Chicchina continuò,
"adesso non mi rimane altro che trovare dama Morphea e farle la consegna!
Morphea
09 Gennaio 1458




E già Orfeo tornava, vinto ogni pericolo,
ed Euridice veniva verso la luce del cielo
seguendolo alle spalle (cosí impose Proserpina),
quando una follia improvvisa lo travolse,
da perdonare, certo, se i Mani sapessero perdonare.
Orfeo già presso la luce, vinto d'amore,
la sua Euridice si voltò a guardare.
Cosí fu rotta la legge del duro tiranno,
e tre volte un fragore s'udí per le paludi d'Averno.
"Quale follia", ella disse, "rovinò e me infelice,
e te, Orfeo? Il fato avverso mi richiama indietro,
e il sonno della morte mi chiude gli occhi confusi.
E ora, addio: sono trascinata dentro profonda notte,
e non piú tua, tendo a te le mani inerti."
Disse; e d'improvviso svaní come fumo nell'aria
leggera, e non vide piú lui che molte cose
voleva dirle e che invano abbracciava le ombre;
ma chi traghetta le acque dell'Orco
non gli permise piú di passare di là dalla Palude.
Che poteva egli fare? Dove andare ora che la sposa
gli veniva tolta ancora con violenza? Con quale
pianto impietosire i Mani, con quale canto i Numi?
Ormai fredda, essa navigava nella barca dello Stige.
Dicono che Orfeo pianse, per sette mesi, senza quiete,
sotto un'alta rupe in riva al deserto Strimone,
e che narrò le sue pene dentro gelidi antri,
facendo mansuete le tigri,
e traendosi dietro le querce col canto :
cosí dolente usignolo tra le foglie di un pioppo
lamenta i figli perduti, che crudel aratore
tolse dal nido, ancora senza piume; e piange
piú la notte, e ripete da un ramo il canto desolato,
e le valli riempie di melanconici richiami.
Nessun amore, nessuna lusinga di nozze,
persuase l'animo d'Orfeo. E andò per i ghiacci boreali,
per il Tànai nevoso e le terre dei Rifei
sempre coperte di gelo, lamentando Euridice
e l'inutile dono di Dite. E le donne dei Ciconi
sdegnate per l'amore respinto,
nelle orge notturne, durante i riti di Bacco,
dispersero per i campi le sue membra dilaniate.
Anche quando il capo, staccato dal candido collo,
l'Ebro Eagrio portava travolgendolo nei gorghi,
la voce, e la lingua ormai gelida: "Euridice'',
chiamava mentre l'anima fuggiva: "O misera Euridice", "Euridice", ripetevano le rive lungo il fiume.


La trovò in silenzio che si guardava intorno, con quel libro fra le mani.
Chi fosse non aveva alcuna importanza.
" Hai sellato il cavallo?" le aveva chiesto sottovoce. Come chi quel dolore lo conosce, ma non osa chiedere per paura di far peggio.
" Perchè? Mi avresti seguito?" gli chiese, abbozzando un finto sorriso.
" Certo.. lo avrei fatto!" le rispose diventando serio in viso.
Non comprendeva eppure sorrise.
" Sai che volevo schiantarmi contro un esercito e null'altro... perchè seguirmi?" gli chiese ancora col ghiaccio negli occhi.
" Perchè è contro un esercito che morirò... non posso fare altrimenti!" rispose.
Le sue parole sembravano così fredde, ma i battiti del suo cuore facevano eco nel silenzio.
" Può una promessa mantenerci in vita? Può valere così tanto?" gli domandò ancora con le lacrime agli occhi.
" La foga con cui lo dici è la tua risposta" replicò " Sella il cavallo, siamo ancora in tempo per andare a cercare la morte!"
" Non posso, la mia promessa mi tieni in vita da tempo... non c'è giorno in cui non desideri la morte... e non c'è giorno in cui riesca a venir meno a quella promessa... Se solo riuscissi a soffocare il mio amore!" disse dando un pugno sul tavolo.
" Se non mi suicido è solo per quello" aggiunse guardandola dritta negli occhi " Dovevo decidere se far schiantare i miei uomini o farli ripiegare. E non c'è giorno in cui non mi maledica per non aver fatto la prima cosa! ....Io senza lei non valgo nulla".


Due persone inzuppate e fradice entrarono correndo nella locanda.
--Chicchina
Chicchina e Ciruzzotozzi avevano appena varcato la porta della locanda.
Fuori la pioggia cadeva rabbiosa sul terreno e i loro abiti erano zuppi.
Si guardarono intorno per individuare la dama che stavano cercando.
Se anche stavolta l'informazione è sbagliata non so più cosa fare! Sono due giorni che la cerchiamo, certo che si nascondono proprio bene questi briganti..

"Eccola!"Esclamò Ciruzzo. "Eheh, stavolta non abbiamo fatto cilecca."
Chicchina allora la vide, una bella dama dai capelli raccolti, neri come la notte. Accanto a lei c'era un uomo e i due stavano parlando.
Avvicinandosi notò subito che aveva gli occhi lucidi, ma appena la dama si accorse della loro presenza come per magia non si vide più nemmeno l'ombra della tristezza sul suo volto e il suo sguardo si fece duro.
"Bene Ciruzzo, alla buon ora! Un altro giorno di ritardo e ti avrei mandato a cercare...il mio dubbio era se farmi riportare solo la testa o tutto il corpo, per avere io stessa il piacere di sentire la lama del mio pugnale penetrarti la carne del collo."
Ciruzzo rabbrividì a quelle parole.
"Mia signora, non è stata colpa mia, non è facile viaggiare con una dama lagnosa." Gettò un occhio di sottecchi a Chicchina.
Morphea alzò il tono di voce.
"Non tollero che si dia la colpa della propria incompetenza ad altri!!"
Chicchina allora si intromise.
"Esatto dama Morphea, proprio quello che avrei detto io! Mi piace come ragionate.."Poi rivolgendosi a Ciruzzo.
"Inoltre il mio signore doveva avere una buona motivazione per non mandarvi da solo, evidentemente non si fidava."
Ciruzzo a quelle parole ammutolì.
L'uomo che sedeva accanto a Morphea osservava la scena in silenzio, quasi annoiato da quei battibecchi.
La domestica tolse la missiva dalla tasca interna dove la custodiva da giorni e con un inchino la consegnò alla dama dagl'occhi impassibili che le si presentava davanti.
"Questa è per voi madama, ve la manda messer Fuoconero."
Morphea
"Questa è per voi madama, ve la manda messer Fuoconero."


La donna veniva dietro quell'altro. Lo riconobbe solo dopo che si era abbassato il cappuccio. Morphea era vistosamente imbarazzata per gli occhi ancora lucidi, ma quando capì di cosa si trattava ritornò fredda e austera.
Riprese l'uomo per il tempo che ci aveva impiegato ad andare e tornare, e non si spiegava il perchè della presenza della donna che lo accompagnava.
Aveva lo sguardo attento , e per quanto ingenua ella sembrasse, non doveva essere una sprovveduta per il tono vivace della sua voce. L'arcano fu svelato dopo poco, quando rivolgendosi all'uomo ....


"Inoltre il mio signore doveva avere una buona motivazione per non mandarvi da solo, evidentemente non si fidava."
.

Doveva essere la dama di compagnia del Prefetto, o la sua domestica, ma per Morphea questo non aveva importanza.
Si avvicinò al bancone, chiedendo all'oste due camere per i due forestieri.


" Andate a riposarvi, passarete qui qualche giorno. Ho delle faccende da sbrigare e ho bisogno di tempo per consultare i documenti in allegato alla lettera del Vice-Prefetto" disse ai due mentre si organizzavano per portare di sopra le loro cose.
Quando i due sparirono sulle scale, tornò a sedere difronte all'uomo con cui parlava prima del loro ingresso.
Non c'era null'altro da aggiungere, ma da quel libro che teneva ancora col pugno, strappò una pagina e glie la mise fra le mani.







sonetto 116

Non sia mai ch'io ponga impedimenti
all'unione di anime fedeli; Amore non è Amore
se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l'altro s'allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.


(William Shakespeare)



Non si dissero altro, non per quella sera almeno.
Lui indossò il suo coprispalle dirigendosi verso l'uscio. Lei prese fra le mani quelle carte e si rintanò in camera sua. Mise la testa sotto il cuscino nella speranza che quei pensieri sgrombrassero la sua mente.



09 Gennaio 1458


Era notte fonda quando qualcuno bussò con irruenza alla sua porta.
" MORPHEA.... MORPHEA..." urlava chi era al di là della porta.
Si svegliò di soprassalto, e nel buio cercò il corpo di Tabac.
Tra veglia e sonno aveva dimenticato che era in mare col fratello.
Si coprì e appoggiando l'orecchio alla porta...
" Chi siete?" chiese ancora assonnata.
" MORPHEAAAA... APRITE SUBITO!" disse la donna che urlava " è importante... devo parlarvi!"
Morphea aprì piano la porta e vide il Generale Bribrina seguita da Undefined costernati in volto.
Dalla stanza accanto uscì Mistic impaurita per le urla.
" Cosa succede? Mor... cosa c'è?" le chiese.
Unde si avvicinò all'amica e cominciò a parlarle sottovoce e lei vide Mistic sbiancare.
" Tab... dov'è TAB?" urlò al Generale afferrandola per le braccia.
Brì era immobile, mentre Unde e Mistic le si avvicinarono.
Mistic con delicatezza le prese le mani e la portò in camera facendola sedere sul letto.
" Mor, calmati." le disse piano.
" Diamine! Qualcuno mi dice cosa succede?" urlò spazientita.
" Sono costernata Mor!" disse Brì... e come un riverbero fece altrettanto Unde.
" Ditemi cosa succede!!!!!" guardando tutti indistintamente.
" Il mio gruppo era di ronda fuori Pisa, nei pressi di Massa... dei rumori fra i cespugli... un'ombra... più volte abbiamo chiesto chi fosse... e non una parola!!!!" Bribrina aveva cominciato a parlare " I miei soldati si sono diretti verso quell'ombra e hanno sferrato l'attacco. Era tua figlia Morphea!" disse deglutendo con rammarico.
Morphea guardò Mistic... sentì tra la testa e il cuore una vena che si lesionava.
Per un instante il silenzio.
" Cosa dice Bri? " continuando a fissare Mistic " Ali è a Massa... " sorridendo e scuotendo il capo. " Non è qui!" continuando a scuotere la testa " Cosa diavolo stanno dicendo?" incalzando il tono della voce " Ditemi che ho capito male... " guardando nuovamente tutti... " Qualcuno mi dica che è un maledetto incubo!!!.... Qualcuno mi dica che mia figlia sta bene!!!!".
La voce cominciò a tremarle... e così le gambe... e le braccia...
" Ho freddo!" aggiunse " Tab..." disse sottovoce " dov'è Tab?" guardandosi intorno e cercandolo nel vuoto "Tabbbbbbbbbbbbbbbbbb... " scivolando dal letto sulle ginocchia....


E la voce fu rotta dal pianto.









"La carne degli angeli"


Del tutto ignari della nostra esistenza
voi navigate nei cieli aperti dei nostri limiti,
e delle nostre squallide ferite
voi fate un balsamo per le labbra di Dio.
Non vi è da parte nostra conoscenza degli angeli,
né gli angeli conosceranno mai il nostro martirio,
ma c'è una linea di infelicità come di un uragano
che separa noi dalla vostra siepe.
Voi entrate nell'uragano dell'universo
come coloro che si gettano nell'inferno
e trovano il tremolo sospiro
di chi sta per morire
e di chi sta per nascere.


(Alda Merini)
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